Segnaliamo i prossimi due interessanti incontri organizzati dalla Libreria Salvemini (piazza Salvemini n. 18, Firenze):
20 FEBBRAIO 2014, ORE 17.30
Presentazione del volume "Un illuminismo autocritico. La tribù occidentale e il caos planetario" di Rino Genovese (coll. La critica sociale, Rosenberg & Sellier, 2013)
Il libro analizza la si…tuazione contemporanea con strumenti insieme filosofici e sociologici. Prende atto dell’impasse dell’universalismo illuministico, accettando come inevitabile la mescolanza dei tempi storici e delle culture, e assumendo perciò il caos planetario come l’autentico nome da dare alla globalizzazione. Approfondisce la linea di pensiero dell’autocritica dell’illuminismo (da Nietzsche a Foucault), fino alla proposta di un impegno scettico che modifichi lo sguardo con cui l’Occidente osserva se stesso. Inoltre, attraverso la ripresa su nuove basi di una teoria sociale critica, allude a uno statuto dell’utopia che la sottragga al discredito riversatole addosso dai tragici esperimenti novecenteschi.
Rino Genovese, filosofo e ricercatore alla Normale di Pisa, fa parte della direzione della rivista “Il Ponte” e del comitato editoriale del quadrimestrale di teoria sociale “La società degli individui”. Tra i suoi libri: Gli attrezzi del filosofo. Difesa del relativismo e altre incursioni (2008); Trattato dei vincoli: conoscenza, comunicazione, potere (2009); Che cos’è il berlusconismo. La democrazia deformata e il caso italiano (2011); Il destino dell’intellettuale (2013).
21 FEBBRAIO 2014, ORE 17.30
Presentazione del volume "La commedia fiorentina in vernacolo. I teatri e i principali autori dalle origini a oggi" di Alessandro Bencistà.
Questa storia della commedia fiorentina in vernacol…o – genere che in un passato non troppo remoto ha goduto d’enorme popolarità, anche oltre la cerchia delle mura fiorentine – contribuisce innanzitutto a non far dimenticare una lingua antica e illustre: quel volgare trecentesco che Ferdinando Paolieri evoca nell’introduzione a I’ Pateracchio, ancora rintracciabile nella parlata quotidiana delle genti del contado. In più – grazie soprattutto ad Augusto Novelli, il più celebre d’una nutrita schiera di drammaturghi – la commedia vernacolare ci tramanda l’immagine nostalgica d’una Firenze popolata di artigiani e bottegai, mamme e fidanzate, coi loro piccoli, quotidiani drammi domestici. Oggi quella città, quel mondo e quella gente non esistono più, scomparsi come molti teatri popolari un tempo gremiti di pubblico.
Il libro costituisce così uno stimolo a mantenere viva una tradizione che può ancora oggi essere frequentata, restituendo alla memoria accanto ai nomi più celebri quelli d’autori oggi quasi dimenticati, come Nando Vitali, Giulio Svetoni, Ugo Palmerini, Giuseppina Viti Pierazzuoli, Virgilio Faini e molti altri.