Due ladri in azienda, ne uccide uno. Salvini: “Sto con lui”

Arezzo – Un imprenditore, Fredy Pacini,  57 anni, che dormiva in azienda dopo aver subito 38 furti nel giro di pochi mesi, è stato svegliato la notte scorsa da alcuni rumori. D’istinto, secondo le prime notizie, ha afferrato la pistola e ha sparato all’altezza delle gambe ai due ladri che erano entrati. Ne ha colpito uno, ferendolo alla gamba. I due hanno cerato di fuggire, ma il ferito si è accasciato al suolo davanti alla rivendita di gomme in cui dormiva il titolare, ed è morto.

L’episodio è successo intorno alle 4 di mattina nella rivendita di gomme  di Pacini a Monte San Savino (Arezzo). Il ladro è risultato essere un moldavo di 29 anni, mentre il complice è riuscito a fuggire.  Il titolare della rivendita  ha chiamato i carabinieri. Al momento è indagato per eccesso di legittima difesa. Il pm lo ha già sentito sul posto.

Il commerciante – riferisce l’Ansa – è stato accolto da applausi e grida a voce alta “bravo Fredy, bravo Fredy” da amici e conoscenti che erano davanti alla sua azienda, quando alle 12.30 è rientrato, accompagnato in auto, e ha ripreso la sua attività.

I carabinieri e le altre forze dell’ordine stanno cercando in tutto l’Aretino il complice del moldavo ucciso. Secondo la ricostruzione dei carabinieri erano almeno due le persone entrate intorno alle 4 nel perimetro dell’azienda di Pacini. All’interno del capannone sarebbe poi riuscito a entrare uno solo, il 29enne. Si cerca anche l’auto con cui i due erano arrivati sul posto: per questo potrebbero tornare utili alcune telecamere della zona. Nell’azienda di Pacini i carabinieri hanno sequestrato il piccone usato per rompere un vetro dell’ingresso e la pistola con cui il commerciante ha sparato, un’arma regolarmente detenuta.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha telefonato al commerciante per rappresentargli “la vicinanza delle istituzioni”. Lo ha riferito all’Ansa l’avvocato Alessandra Cheli, uno dei legali che assiste il gommista. “Pacini non se l’è sentita di parlare con il ministro, perchè è troppo scosso. Ha chiamato me perchè lo ricontattassi. Salvini è stato sincero”, ha detto l’avvocato.

“La morte di una persona – qualunque sia la sua colpa – è sempre una tragedia. In un caso come questo vittima è anche Fredy Pacini, che ha sparato sicuramente non con l’intenzione di uccidere, ma esasperato dall’infinita serie di furti ai danni della sua azienda. La sua vita da oggi non sarà più la stessa, e noi non lo lasceremo solo”. Questo il commento di Anna Lapini, presidente Confcommercio Arezzo e Toscana, componente di giunta nazionale con l’incarico alla legalità e la sicurezza sulla drammatica vicenda

“Lo Stato deve garantire la sicurezza – ha aggiunto – e, dove questo non è successo, deve sostenere chi suo malgrado è stato costretto a difendersi da solo; perché nessuno dovrebbe trovarsi a compiere un gesto di difesa che, come in questo caso, potrebbe portare conseguenze drammatiche dal punto di vista morale, legale ed economico. Perlomeno siano risparmiate a Pacini le spese legali. Come ora, anche a seguito di una nostra richiesta, è previsto nel disegno di legge sulla legittima difesa. Perché aggredito ed aggressore non possono e non devono mai essere messi sullo stesso piano”.

“C’è un morto e c’è una persona che dichiara di avere subito ben 38 furti – ha dichiarato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana –  Io penso che sia un fallimento dello Stato non riuscire a fare giustizia e a individuare i responsabili delle rapine. Resto impressionato da un ministro dell’Interno che usa una tragedia per ragioni di consenso, quando invece dovrebbe riflettere e cercare soluzioni ai problemi che sono all’origine di questa tragedia. In generale diffondere l’uso delle armi, come si sta cercando di fare, e lasciare intendere che è giusto uccidere chiunque violi un domicilio, è una politica criminale che porterà il Paese alla rovina e aumenterà il numero di morti, comprese le vittime innocenti”.

 

 

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