Una telecamera, qualche amico pronto a trasformarsi per qualche ora in un attore e una passione immensa. Un film, un bel film, può nascere anche così. David Ponti e Marco Foderaro non vengono dall’accademia, non hanno nemmeno fatto un corso di regia. Ma di film si sono nutriti.
Architetto il primo, grafico e disegnatore il secondo, uniti da una smisurata passione per il cinema, hanno fatto il loro esordio con il poliziesco L’Arte della Fortuna e Hard Boilet (il trailer è visibile su 7per24 Tv), un omaggio al genere noir degli anni ’40. I due film sono stati proiettati in gennaio al cinema Grasselli di Montecavolo di fronte ad una sala gremita. E gli applausi sono arrivati. Un successo non scontato, anche perché, come spiegano i due registi, la lavorazione non è stata facile.
“L’Arte della Fortuna in particolare – spiegano – ha richiesto oltre un anno di lavoro, la necessità di ripetere alcune scene decine di volte, problemi tecnici”. Muovere i primi passi e mettersi alle spalle della telecamera non è stato facile.
Nei lavori di questi due giovani registi emerge tutta la passione per l’arte cinematografica: la carenza di mezzi e l’assenza di attori professionisti passa in secondo piano, quando non diventa un valore. C’è una estrema cura nella fotografia e nel montaggio e piccole perle che solo chi il cinema lo ha assimilato può fare. Accorgimenti sottili che marcano la differenza tra un prodotto dilettantesco e mal riuscito da prodotto di valore.
Il risultato nasce dall’incontro di due ragazzi che hanno fatto percorsi diversi. Percorsi che si sono incrociati nel 2009, si sono incontrati per caso e hanno scoperto una comune sconfinata passione per il cinema . Quentin Tarantino per Marco (dopo avere visto Pulp Fiction nulla è stato più come prima”, Sergio Leone e Martin Scorsese per David sono le stelle polari. Ma loro cultura cinematografica è anche di nicchia, per nulla scontata: non a caso i loro film si ispirano al noir, al poliziesco all’italiana, con un tocco di personalissima ironia.
Nuovi progetti in cantiere? “Stiamo ultimando il nostro primo cortometraggio – spiegano – si intitola “Godere nel delirio”, un film che racchiude in sé diversi generi, dal drammatico alla commedia, passando per il grottesco. La nostra idea è quella di non fermarci, di continuare a sperimentare, esplorare, filmare”.
Questi due ragazzi vanno tenuti d’occhio.