Tragedia Albuzzani, c’è una lettera alla moglie

Le indagini della Guardia di finanza non sarebbero ancora state terminate, la posizione di Albuzzani  era comunque considerata marginale. Perderebbe così a poco a poco peso l'ipotesi che l'inchiesta coordinata dalla procura di Prato e che vede coinvolti alcuni dirigenti della Bcc oltre a Mauro Bettazzi, ex-presidente del consiglio comunale pratese, possa essere stata la miccia che avrebbe fatto esplodere il detonatore. La spinta finale verso quei momenti di follia che hanno portato Lamberto Albuzzani, 67 anni,  ieri sera a uccidere la moglie Maria Angela Bellini, 64 anni e Marco, il figlio, 23 anni, prima di togliersi la vita.

A tutto ciò si aggiunge il ritrovamento della lettera che Albuzzani avrebbe lasciato alla moglie, con disposizioni precise sull'eredità che avrebbe dovuto gestire dopo la sua scomparsa. Un biglietto che farebbe propendere gli operatori verso l'ipotesi che il presidente della Bcc non avesse pianificato lo sterminio della famiglia, ma “solo” il suo suicidio. L'appunto era diviso in tre parti e riguardava la questione dell'eredità: “Lascia che dell’eredità si occupi il notaio – aveva scritto – che deve andare tutta a Marco”. Poi alcuni punti, precisamente tre: “”1 accetta eredità con beneficio di inventario; 2 fallo fare tutto a Marco; 3 paga la multa”. Fra le ipotesi, gli inquirenti ritengono abbastanza credibile quella che la moglie abbia sorpreso il marito mentre stava mettendo in atto il suo proposito di togliersi la vita.

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