L’analisi di Coldiretti/Ixè ci consegna un ‘immagine del Bel Paese sempre più in difficoltà, in cui i famosi 80 euro voluti dal premier sono stati largamente impegnati per far fronte a spese familiari. Cosa in particolare? Dalle bollette in scadenza alla spesa alimentare, dalle tasse alle visite mediche e in qualche caso (l’8%) per pagare debiti rimasti in sospeso.
La maggioranza del 38% degli aventi diritto al bonus in busta paga lo ha già speso, per far fronte a spese famigliari come bollette, visite mediche, tasse. Rientrano nelle spese famigliari anche l’8% che è stato “bruciato” dal pagamento di debiti inevasi.
Rimane comunque una buona percentuale, il 18% secondo i calcoli di Coldiretti/Ixè, che lo ha impegnato per il cibo, precisamente il 14% per fare una spesa migliore e il 4% per andare a mangiare fuori. Un altro 18% si può permettere di metterli da parte come risparmio, mentre il 15 per cento li utilizzerà per acquistare qualcosa (abbigliamento o altro) per se stesso o per la propria famiglia.
“Sarà dunque la spesa alimentare, che rappresenta la seconda voce dei budget familiari, a beneficiare maggiormente – sottolinea la Coldiretti – del bonus di 80 euro al mese per alcune categorie di lavoratori dipendenti, disoccupati e cassintegrati che destinano una quota rilevante del proprio reddito all’acquisto del cibo”.