Doppio sequestro per le ex Poste di via del Pratellino a Firenze

FIRENZE – L’edificio che un tempo accoglieva le Poste in via del Pratellino a Firenze è stato sottoposto a sequestro giudiziario dal Giudice per le indagini preliminari di Firenze, Michele Barillaro. La Polizia municipale ha apposto i sigilli al palazzo a seguito della denuncia per abuso d’ufficio presentata da Gala Firenze contro il direttore del dipartimento urbanistica del Comune di Firenze, Domenico Palladino. La Gala vanta un contratto preliminare sull’acquisto dell’area e si è opposta alla demolizione dello stabile in quanto, pare, avrebbe intenzione di sistemare nel palazzo l’archivio notarile di Firenze. Il gip Barillaro ha rimesso quindi la decisione al Giudice per le indagini preliminari, Anna Favi, nell’udienza fissata per il prossimo 25 ottobre. «Lunedì – ha detto l'assessore fiorentino Massimo Mattei – presenteremo con la massima urgenza un ricorso al tribunale del riesame per chiedere il dissequestro immediato dell'edificio e procedere all'abbattimento secondo i termini già fissati». Il Comune aveva, infatti, programmato la demolizione per l’8 agosto. Nella giornata di ieri, però, alcuni cittadini hanno segnalato la fuoriuscita di uno strano liquido rosso dai tombini antistanti il palazzo ed i carabinieri del Noe sono intervenuti con un ulteriore sequestro. «Per l'amministrazione, anche se fosse una delle ultime cose da fare, quel mostro, quella schifezza si butta giù» – ha detto invece il primo cittadino di Firenze, Matteo Renzi. «Non dipende da noi. – ha continuato il sindaco – Noi abbiamo fatto tutto in regola per buttare giù questo edificio. Rispettiamo le valutazioni che di volta in volta vengono fatte dalla magistratura. Per quello che ci riguarda, nel momento in cui la magistratura ci darà l'autorizzazione, avendo tolto l'amianto, si butta giù tutto». «Se qualcuno, – ha aggiunto – come sembra, non ha fatto le cose in regola perseguiremo e chiederemo i danni fino all'ultimo grado di giudizio». Il presidente di Publiacqua, Erasmo D’Angelis, ha invece annunciato che si costituirà parte civile nel procedimento aperto in seguito al sequestro del cantiere. «Quanto successo alle ex Poste – ha affermato D’Angelis – è sconcertante, non è tollerabile una superficialità del genere per la bonifica di un materiale pericolosissimo come l'amianto, sversato illegalmente e irresponsabilmente nei tombini delle fognature. Insieme al Comune di Firenze anche Publiacqua si costituirà parte civile per difendere un servizio di qualità, tutelare i cittadini, i nostri lavoratori e l'ambiente. Chiediamo alla magistratura di procedere celermente all'accertamento delle responsabilità». 

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