L’estate del 2024, intesa come giugno, luglio e agosto, è stata la più calda mai registrata. Sembrava finita? No. Settembre 2024 è stato il secondo settembre più caldo a livello globale, dopo quello del 2023, con una temperatura media dell’aria superficiale sopra la media del 1991-2020. In più, il surriscaldamento, estendendosi ai mari, ha avuto un ruolo determinante nelle mai viste prima rapidissime valanghe d’acqua che negli ultimi giorni si sono abbattute su Valencia facendo strage di persone e città. Un’alluvione storica, il disastro maggiore a suon di pioggia e esondazioni mai visto prima in una città d’Europa. Per di più preceduto, sebbene pur in modo dannoso ma meno sconvolgente, dagli eventi climatici estremi abbattutisi in Toscana nell’area della Maremma.
Oltre l’estate, nel complesso dell’anno, l’anomalia della temperatura media globale da inizio anno (gennaio-settembre 2024) è di 0,71°C sopra la media del 1991-2020, la più alta mai registrata in questo arco di tempo, e di 0,19°C più alta dello stesso periodo del 2023. Se volessimo rimediare e rientrare in una media annuale meno anomala la temperatura media per i restanti mesi di quest’anno dovrebbe scendere di oltre 0,4°C per far sì che perlomeno il 2024 non risulti ancora più caldo del 2023. Essendo che una discesa del genere in tempo breve non è mai accaduta , è ormai quasi certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. Dati e previsioni, riportati dal blog Ambientenonsolo, sono del Copernicus Climate Change Service (C3S) che ha appena pubblicato un’analisi delle condizioni osservate durante l’estate 2024 in Europa, descritte a partire dalle variabili climatiche chiave e dai relativi indici. C3S è attuato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio raggio (ECMWF) per conto della Commissione europea, con finanziamenti della UE.
Avverte Samantha Burgess, vicedirettore del Copernicus Climate Change Service: “Durante gli ultimi tre mesi del 2024, il mondo ha vissuto il periodo tra giugno e agosto più caldo, il giorno più caldo mai registrato e l’estate boreale più calda mai vista. Questa serie di temperature record sta aumentando la probabilità che il 2024 sia l’anno più caldo mai registrato. Gli eventi estremi legati alla temperatura cui abbiamo assistito quest’estate diventeranno solo più intensi, con conseguenze più devastanti per le persone e il pianeta a meno che non intraprendiamo azioni urgenti per ridurre le emissioni di gas serra”.
Il surriscaldamento ha coinvolto anche i mari, in Europa in particolare il Mediterraneo. Mettendo in pericolo le terre che sul mare si affacciano o gli sono vicino e facendo tremare rispetto agli effetti di un climate change che, da chi lo nega a chi si sforza di fare qualcosa ma non va sufficientemente oltre le parole, non si riesce a fermare. “Sia negli eventi estremi di Valencia che della Maremma toscana, sebbene siano fenomeni diversi, il surriscaldamento del mare ha avuto un ruolo determinante”, è netto Bernardo Gozzini, amministratore unico del consorzio LaMMA (servizio meteorologico della Toscana) nominato tra i 13 esperti del comitato di indirizzo per la meteorologia e la climatologia che vigilerà sulla nuova Agenzia ItaliaMeteo.
Se la temperatura media della terra in Europa ha raggiunto l’ultimo record di caldo, il mare non è stato da meno. Nell’agosto 2024 la terra ha superato di 1,57° gradi la media dello stesso mese in tutto il periodo che va dal 1991 al 2020, diventando il secondo agosto più caldo mai registrato per l’Europa dopo quello del 2022, che già aveva raggiunto gli 1,73° gradi sopra la media. Fuori dall’Europa, le terre dove più hanno superato la media del caldo sono l’Antartide orientale, il Texas, il Messico, il Canada, l’Africa nord-orientale, l’Iran, la Cina, il Giappone e l’Australia.
In questo contesto, la temperatura della superficie del mare è stata, in agosto, di 20,91°C, appena lo 0,07°C sotto alle temperature dell’agosto 2023 che già era stato descritto come il mese più caldo mai visto prima in acqua. Aggiunge Gozzini che in luglio nel Mediterraneo, dove “è stato particolarmente caldo l’Adriatico, ma caldissimo anche il Tirreno, leggermente meno solo il mar Ligure”, si è addirittura raggiunto il record generale per l’intero bacino di oltre 28 gradi di punta (28,45 gradi il 13 del mese, registra Copernicus) e di 24 – 25 di media. “Temperature – spiega l’esperto – che per l’acqua sono molto alte, tanto più che il mare ci mette molto, assai più dell’aria, a raffreddarsi. Tant’è vero che è ancora eccezionalmente caldo per la stagione”.
Ed eccoci alla spiegazione di come la temperatura marina sia stata protagonista della più sciagurata alluvione mai vista prima in Europa come quella di Valencia e anche dei pur meno violenti, ma anch’essi sorprendenti e disastrosi, eventi meteo accaduti poco prima in Maremma. Gozzini illustra come si coniughino il mare caldo e le valanghe di pioggia che precipitano dai cieli all’improvviso e tutte insieme . “Via via che il mare si riscalda produce, tramite il vapor acqueo, maggiore umidità nell’atmosfera. Si tratta di una massa d’aria che si innalza e che tanto è più calda e più umidità contiene. Oltretutto nel passaggio dallo stato liquido, ovvero dall’acqua del mare, a quello di vapore, come appunto il vapor acqueo, c’è anche bisogno di energia. Sommando le due caratteristiche, nella massa d’aria sopra la terra dei paesi prossimi al mare in questione ci sono sia maggiore umidità che maggiore energia. Un sistema che si deve sfogare e che dunque arriva a fenomeni particolarmente violenti, tali da causare sicuramente la pioggia eccezionale caduta su Valencia come le altre di settembre – ottobre in Maremma”.
Al di là degli eventi estremi che giocano tra la vita e la morte, anche chi non ne ne è stato coinvolto ha vissuto comunque in modo faticoso durante questa ardente estate 2024. Il rapporto del Copernicus Climate Change Service, divulgato da Ambientenonsolo, rivela non solo che quest’ultima è stata l’estate oggettivamente, ovvero basandosi sul confronto delle varie temperature, la più calda che si sia mai vista ma anche quella in cui si è più sofferto a causa di un ulteriore record raggiunto. Ovvero quello dell’aumento, perlomeno nell’Europa sud orientale, fino al 60% rispetto alla media stagionale dei cosiddetti “diurni caldi” , ovvero giorni con forte stress da calore per le persone sul territorio. Considerando che lo stress termico è un indicatore di come i diversi ambienti termici influenzino il corpo umano, Copernicus rivela che nell’Europa sud-orientale, la popolazione locale ha sperimentato quest’estate un “forte stress da calore” per 66 giorni, la frequenza più alta da sempre, considerando che il numero medio di giorni con forte stress da calore durante l’estate è di circa 29. L’anomalia ha influenzato, come sottolinea Burgess, “il benessere degli europei come mai prima”.
Non si salvano nell’estate 2024 neanche i ghiacci. Sempre secondo il rapporto Copernicus l’estensione del ghiaccio marino artico è scesa in questo periodo del 17% al di sotto della media, classificandosi in agosto al quarto posto più basso nel record satellitare, nettamente più sotto la media rispetto allo stesso mese dei tre anni precedenti. Mentre l’estensione del ghiaccio marino antartico è stata del 7% al di sotto della media, la seconda estensione più bassa per agosto nel record dei dati satellitari, dopo già l’agosto 2023 in cui era diminuito del 12 per cento.