Due giorni fa lo stabilimento Fomar-Ghisa di Marradi era stato sequestrato dopo le indagini dell’Arpat. Il sindaco del Comune mugellano, Paolo Bassetti, si era subito detto preoccupato per il futuro dei dipendenti della storica azienda marradese. Già nel 2009 contro la Fomar era stata emessa un’ordinanza a causa di alcune irregolarità ambientale riscontrate nello stabilimento mugellano ma, ha ricordato Bassetti, la collaborazione dell’azienda con il Comune aveva fatto sperare nel superamento di quanto di irregolare riscontrato nei vari sopralluoghi effettuati nella ditta. Il 23 febbraio del 2010, poi, nel municipio di Marradi il responsabile dell’Ufficio Tecnico comunale, Fomar-Ghisa ed Arpat Mugello si erano seduti in un tavolo comune per pianificare un processo di risanamento dell’azienda. In quell’occasione, ha ricordato sempre Bassetti, le prescrizioni dell’Arpat erano state tutte eseguite. Poi il sequestro di due giorni fa, ed il conseguente sconcerto dell’Amministrazione comunale di Marradi per un sequestro che mete a repentaglio l’azienda e l’occupazione di tutta la zona. Due giorni fa il primo cittadino aveva assicurato che il Comune avrebbe fatto quanto in suo potere per aiutare l’azienda ad evitare la chiusura ed il conseguente licenziamento dei lavoratori in essa impiegati. Solo due giorni dopo, Bassetti può dirsi soddisfatto per un piccolo passo compiuto verso il salvataggio di Fomar: «E’ una parziale ma buona notizia perché intanto parte dell’attività può ripartire», ha infatti dichiarato ieri, dopo che l’autorità giudiziaria ha disposto il parziale dissequestro dello stabilimento di Marradi. Il Comune mugellano ha anche richiesto alla commissione Lavoro del Consiglio provinciale di Firenze, la convocazione di una riunione in Comune per la prossima settimana, nella speranza di salvare la Fomar dal fallimento.
17 Settembre 2011
Marradi, il Comune tenta di salvare Fomar-Ghisa
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