Firenze – Dopo l’Apocalisse. Un ampio saggio scritto a quattro mani che nel parlare della drammatica vicenda del Covid 19 unisce un excursus storico sulle pandemie che si sono succedute nel corso dei secoli a un’analisi del presente dopo i mesi del lockdown e un significativo sguardo al futuro specie in ordine alle ripercussioni sul piano economico e su quello sociale.
Da rilevare che Cardini e Nencini sfatano molti luoghi comuni sono nati in questo periodo, ad esempio che la traumatica esperienza che stiamo vivendo porterà alla fine della globalizzazione, a nuovi rapporti sociali con un’umanità più solidale. Il che, invece, non è affatto scontato.
Uscendo appunto dagli stereotipi Cardini e Nencini scrivono che oggi il progresso sta correndo in modo esponenziale, la società si evolve troppo in fretta, è utile cercar d’imparare dal passato ma è più utile ancora immaginare inediti scenari futuri. Il modello turbocapitalista non ha ancora finito di collaudarsi ed è già decrepito. E noi siamo qui. Liberi e soli. Solo che libertà e solitudine in realtà non stanno affatto bene insieme. Inventiamoci i modi per conservare la nostra libertà. Il primo di tutti è trovare il coraggio di battere la nostra solitudine.
Abbiamo affrontato alcuni spetti del libro in questa intervista con il Sen. Riccardo Nencini autore di un’opera vasta e differenziata, sia saggistica che narrativa
Cosa ci ha insegnato la drammatica esperienza del Coronavirus ?
Che siamo vulnerabili nonostante l’evoluzione scientifica e che l’inaspettato può farti davvero male, soprattutto quando ripeti gli stessi errori fatti nel passato di faccia alle pandemie.
Ci possiamo aspettare mutamenti della civiltà contemporanea? Nel libro avete esaminato cosa accadde con le pandemie del passato
Paradossalmente, potremmo aspettarci cambiamenti profondi solo se il virus colpisse di nuovo e con alta intensità. Se Covid verrà messo sotto controllo, come pare, non immagino cambiamenti radicali, ne’ nel nostro carattere ne’ nella globalizzazione. In passato, nelle pandemie del ‘300, del ‘600, nelle pestilenze nell’Atene di Pericle o con la peste antonina il numero dei morti fu enorme. Probabilmente una delle cause della crisi dell’impero romano e di Atene. Venne ridisegnato il mercato del lavoro e la geografia delle città.
E’ un luogo comune dire che ne usciremo cambiati… significa che ne usciremo migliori?… O non è detto ?
Uscirne migliori, e perché? Una quarantena non modifica il lavoro fatto nei millenni per plasmare la natura umana, i nostri sentimenti, le nostre attitudini. Per di più, rispetto ai nostri padri e alle nostre nonne, abbiamo perso la speranza.
Ma c’è uno scenario socio-economico che mostra la necessità di riforme
Un tempo la peste veniva chiamata la ‘grande livellatrice’ perché provocava morte dovunque. Non è più così. Chi è più debole paga un prezzo più alto, dunque la forbice poveri/ricchi con il coronavirus si allarga. Per questo auspichiamo uno Stato umanizzato fondato su un nuovo patto sociale e su un diverso welfare.
Per quanto riguarda l’Europa, come possiamo valutare il suo ruolo in questa vicenda ?
L’Europa deve affrontare un tornante delicato della storia. Lo scontro Cina/Stati Uniti non è destinato a fermarsi e la Cina temo parte avvantaggiata nella sfida mondiale. L’Europa deve decidere cosa vuol essere. Un continente coeso, con politiche di difesa concertate e un unico ministero delle finanze, insomma un blocco unitario, oppure vuol agire in ordine sparso? La massa di fondi e di investimenti messa in campo penso sia figlia della paura e della necessità. Ancora non scorgo un disegno politico e istituzionale degno dei pionieri. Il rischio, finita la centralità euro-atlantica, è che l’Europa perda un ruolo efficace sul palcoscenico internazionale.
Questa sera (venerdì 3) alle ore 18,00 presso Club Sportivo Firenze via del Fosso Macinante 13 alle Cascine di Firenze il Sen. Riccardo Nencini presenterà il suo recentissimo libro scritto insieme a Franco Cardini Dopo L’Apocalisse Ipotesi per una rinascita (Edizioni La Vela 2020 ). Insieme a Nencini sarà presente Maurizio Folli Modera la giornalista Ilaria Ulivelli
Foto: Riccardo Nencini
.