Fiesole – I mesi del lockdown, la ripartenza, la ripresa dei servizi sociali, la scuola, le prospettive per le attività economiche e in particolare per il turismo in questa intervista con il Sindaco di Fiesole Anna Ravoni.
Nei mesi di lockdown il Comune di Fiesole – e lei come Sindaco in prima persona – siete riusciti a mantenere i contatti con i propri cittadini sebbene a distanza e forse si sono anche intensificati ?
In tutto questo lungo periodo ho provato ad essere vicino ai cittadini, pur nella difficoltà della distanza. All’inizio i cittadini erano spaventati da questa novità ed avevano bisogno di essere rassicurati, ma soprattutto informati. E quindi, pur nel rispetto della privacy ho sempre provato a comunicare quale era la situazione a Fiesole, quanti positivi avevamo e, purtroppo anche quanto morti avevamo. Alla fine, in totale abbiamo avuto 56 positivi e 5 decessi. Ho poi girato molto sul territorio, dai commercianti aperti per sostenerli in questa difficile “esperienza” e li ringrazio veramente per come hanno saputo gestire una situazione che nessuno di noi immaginavamo di dover gestire. Anche i contatti tenuti con le famiglie dei ricoverati e poi i cittadini in isolamento domiciliare, sono stati importanti.
Alcune iniziativa come quelle della biblioteca e degli archivi, sono servite anche per momenti di distensione durante la permanenza in casa…
Sicuramente sono serviti, così come sono servite le varie iniziative fatte dal nostro Archivio storico, come la possibilità di ricercare i propri avi (fino al 1865, purtroppo non siamo riusciti ad andare oltre). Questa è una bella iniziativa che proseguirà e per la quale può prendere contatti con Lucia dell’archivio (055.5961306) se vuole farci un servizio. Sono serviti anche i vari concerti on line della Scuola di Musica di Fiesole che hanno allietato le nostre serate.
Adesso come si sta attuando la ripartenza ?
Sono convinta che ora è partita la fase più critica. Non sarà facile dare risposte ai tenti problemi che il COVID lascia dietro di sé. Mi riferisco alla diminuita occupazione, ma mi riferisco anche alle paure delle persone a fare le cose. Si va da un’estremità ad un’altra: dalle persone che continuano a non uscire per paura a quelle che con troppa disinvoltura mancano rispetto di se stessi e degli altri. Dovremo gestire questa fase, con serietà, ma anche con pacatezza. Il mio modo è sempre quello di incontrare più persone possibile e metterci la faccia. Ed ecco allora, insieme ai miei assessori, che sono stata presente alle riaperture dei mercati settimanali, per dare anche suggerimenti dopo aver ascoltato le loro richieste, abbiamo incontrato le associazioni che hanno organizzato i Centri Estivi e tante altre categorie economiche e del terzo settore. E’ una fase delicatissima che necessita dell’ascolto di tutti. E su questo sto insistendo molto, anche se so di chiedere tanto a me stessa e ai miei assessori.
E per un settore molto importante come la scuola ?
Un compito importante che ci aspetterà è appunto il lavoro sulla riapertura delle scuole. Purtroppo, ad oggi, mancano ancora le linee guida, ma, insieme al Preside e ai nostri Uffici, ci stiamo già facendo un’idea di cosa abbiamo bisogno e della situazione reale delle nostre aule. Purtroppo, non avendo altri immobili a disposizione, anche questo non sarà semplice. Ma sono convinta che con la volontà di tutti e la condivisione con tutti i soggetti interessati, riusciremo a dare risposte alle tante richieste. In ogni caso, è indispensabile che il Governo emetta le linee guida, perché ancora stiamo lavorando con i pareri del Comitato tecnico-scientifico che non sappiamo se sarà recepito in tutto o in parte.
Come conciliare sicurezza e rilancio del turismo ?
Dobbiamo impegnarci nel trasmettere ai cittadini e anche a tutti coloro che arriveranno a Fiesole la percezione che la sicurezza si ha solo con il rispetto delle piccole regole che ci vengono consigliate dagli esperti. A Fiesole, fortunatamente, abbiamo spazi aperti dove poter venire in sicurezza. La riapertura del Teatro Romano in sicurezza, con i percorsi segnati e le distanze che all’aperto si seguono meglio, stanno facendo arrivare già diverse persone da Firenze e da altre parti d’Italia e speriamo che sia proprio il passaparola la promozione migliore. Inoltre, i nostri spazi verdi, le nostre colline, dal Parco di Montececeri ai sentieri sul Mugnone e sull’Arno, dal Sentiero degli Dei al nuovo Sentiero di Francesco, consentono passeggiate o giri in bici molto belli. Andando a scoprire le varie aziende e i prodotti del nostro Distretto Biologico. E’ anche su questo che vogliamo puntare.
Da questa esperienza traumatica quale insegnamento trarremo?
Io spero molto che lasci un grande senso di comunità, di attaccamento l’un l’altro, di volontà di aiutarsi e di condividere insieme tante esperienze. E spero anche che tutti abbiano conosciuto meglio il proprio territorio e abbiano capito l’importanza di far vivere le botteghe locali. Perché in questo brutto periodo, è stato importante la bottega alimentare che ci dava il pane o la verdura fresca, è stato bello riscoprire il valore della macelleria dove puoi chiedere consigli al macellaio, è stato bello non dover incanalarsi in quei grandi Supermercati delle periferie cittadine dove, anche se spendiamo qualcosa meno, manca il contatto diretto e l’umanità che, spero, possa essere alla base della nostra ripartenza. Dobbiamo poi aiutare tutti quei piccoli negozi che sono stati chiusi e che, se noi non impariamo a conoscerli muoiono completamente. Ecco, spero questo: impariamo a conoscere di più il nostro territorio, i nostri vicini di casa, i nostri commercianti e consideriamoli degli amici a cui chiedere consigli e aiutare a vivere.