Il Tribunale Militare di Verona ha condannato all’ergastolo 7 tra ufficiali e sottufficiali tedeschi, oggi novantenni, fra i quali i responsabili per la strage di Cervarolo di Villa Minozzo, il sottotenente Fritz Olberg e il sergente Wilhelm Stark. La Germania, non perseguibile penalmente, è stata condannata a risarcire i familiari delle vittime in sede civile. La corte ha deciso anche il “non luogo aprocedere” per altre tre persone perche’ nel frattempo decedute
Mercoledì in aula erano presenti molti familiari delle vittime e dei rappresentanti delle istituzioni e la tensione era palpabile. Dopo 67 anni da quei tragici fatti, al termine di 11 ore di camera di consiglio, il Tribunale militare di Verona ha emesso la sentenza che riguarda oltre all’eccidio di Cervarolo, le stragi di Monchio, Costrignano e Susano nel Modense, Vallucciole di Arezzo.
Tra il 18 marzo 1944 e il 5 maggio 1944 i paracadutisti della divisione Hermann Göring – inviati sull’Appennino tosco-emiliano con il preciso compito di reprimere la guerriglia dei partigiani – trucidarono per rappresaglia in diverse località circa 400 civili, tra cui invalidi, donne e bambini. Ventisette persone furono massacrate a Cervarolo e a Civago.
Il processo è stato accompagnato anche da un lungo braccio di ferro tra Italia e Germania sui risarcimenti civili alle vittime. La Corte di Cassazione si era già espressa contro lo Stato tedesco che aveva fatto appello al principio di immunità giurisdizionale per non essere chiamata a pagare i danni. Nel 2008 la Germania nel 2008, la Germania ha deciso di rivolgersi alla Corte Internazionale dell’Aia contro le decisioni dei tribunali italiani. Il verdetto non è ancora stato emesso.
«La nostra cittadina – ha commentato il sindaco di Villa Minozzo, Luigi Fiocchi – pagò il suo tributo con 24 civili, praticamente la frazione perse tutto e l’eccidio lasciò intere generazioni nella miseria più completa».
«Una sentenza storica – ha detto Italo Rovali, presidente dell’Associazione Vittime di Cervarolo – ritengo che le testimonianze che abbiamo fornito siano state determinanti. Siamo stati forti, non abbiamo mai mollato e la nostra tenacia ha vinto».