Donne, lavoro e parità: flashmob per chiedere metà dei fondi Ue

Firenze – Il 30 aprile il Presidente del Consiglio Mario Draghi consegnerà all’Europa il piano italiano per l’utilizzo dei fondi del Recovery Fund. L’associazione Giusto Mezzo ha organizzato un flashmob nelle principali città italiane per chiedere investimenti strutturali per aumentare l’occupazione femminile e combattere la disparità di genere

A Firenze, in Piazza Santa Maria Novella, sono intervenute Cecilia Del Re, assessora all’urbanistica del Comune di Firenze, Benedetta Albanese, assessora alle pari opportunità e Sara Funaro, assessora all’educazione e al welfare del Comune di Firenze. Insieme a loro il consigliere regionale del Pd Andrea Vannucci.

Secondo l’ultimo report del World Economic Forum i redditi femminili sono del 42,8% più bassi rispetto a quelli degli uomini, e il gap a parità di mansioni è del 46,7%; siamo al quarantunesimo posto per l’emancipazione politica femminile e le laureate in materie Stem sono solo il 15,7%. Dei 444 mila posti di lavoro andati persi nell’ultimo anno, 312 mila hanno coinvolto le donne. Una drammatica situazione acuita dal fatto che nel solo mese di dicembre si è registrata un’ulteriore flessione che ha causato la perdita di 101 mila posti di lavoro e, anche stavolta, ben 99 mila riguardavano le donne. Ci metteremo 135,6 anni ad ottenere la parità di genere.

“I fondi del Next Generation Eu – hanno affermato gli intervenuti – sono una incredibile ed unica possibilità perché almeno i nipoti dei nostri nipoti possano iniziare a intravedere una società più equa e giusta, ma anche più ricca: secondo una stima della Banca d’Italia, se tutte le donne lavorassero il Pil aumenterebbe del 7%.”

Il Giusto Mezzo ha messo sul suo sito una petizione nella quale si chiede al governo: asili nidi a tempo pieno, congedo di paternità di cinque mesi, allargamento dell’offerta di cura per anziani e disabili, abolizione del gender pay gap, agevolazioni all’accesso al credito.

La disparità di genere è stata fotografata dalla #CorsaAlRecovery: una simulazione di una gara tra atleti e atlete, con l’obiettivo di evidenziare le differenze di genere in termini di vantaggio competitivo già alla partenza. Uno speaker ha letto delle frasi per determinare il posizionamento ai blocchi di partenza di tre uomini e tre donne, che si riposizioneranno, quindi, in base alle discriminazioni che vivono ogni giorno: da «se hai un posto di lavoro, fai un passo avanti», passando per «se hai dovuto lasciare il lavoro perché non puoi permetterti un posto al nido per tuo figlio, fai un passo indietro», fino a «se non ti sei mai sentito discriminato sul lavoro fai un passo avanti». Il risultato è stato un plastico disegno della situazione in Italia oggi, dove le donne iniziano ogni giorno la propria corsa qualche blocco più indietro degli uomini.

” I fondi del Next Generation Eu sono una incredibile ed unica possibilità perché almeno i nipoti dei nostri nipoti possano iniziare a intravedere una società più equa e giusta, ma anche più ricca: secondo una stima della Banca d’Italia, se tutte le donne lavorassero il Pil aumenterebbe del 7%”.

Il Giusto Mezzo (www.ilgiustomezzo.it) è un movimento spontaneo della società civile per la parità tra donne e uomini in Italia. Nasce sulla scorta dell’appello europeo Half of It che chiede che metà delle risorse del Recovery Fund siano spese per superare il divario di genere in EuropaLe richieste del Giusto Mezzo permetterebbero a tutti di iniziare la propria corsa dallo stesso blocco di partenza.

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