Lo ha annunciato su Facebook. E fin qui tutto normale – vorrete mica che ciò che riguarda le istituzioni sia ancora comunicato in modo istituzionale…
Donatella Prampolini, candidata a sindaco di Reggio per il centrodestra e capolista della Lista Civica Magenta, ha rassegnato le dimissioni dalla carica di consigliera comunale. Si dice “costretta” a farlo per l’incompatibilità della carica politica con quella professionale di presidente di Confcommercio. “Abbiamo cercato una scappatoia fino all’ultimo – si legge sul suo account – ma non ne abbiamo trovate. Lo statuto nazionale di Confcommercio non prevede deroghe“. E vabbeh, prendiamo atto…
La vicenda, però, presenta elementi di curiosità. Innanzitutto la premessa: “Avrei voluto attendere fino a fine anno, cercando le parole giuste, ma siccome sono uscite indiscrezioni in tal senso, devo annunciarvi che sono costretta a dare le dimissioni da consigliere comunale entro fine anno“. Avrei voluto attendere fino a dicembre ma sono costretta a farlo entro dicembre? Ma lasciamo perdere; incartarsi così può succedere a tutti – o quasi.
Ciò che lascia perplessi è un’altra considerazione. La Signora in Magenta, quella della Rivoluzione, specifica: “Mi avevano autorizzato a correre da sindaco, ma non possono autorizzarmi a rimanere in consiglio comunale“. Domanda: non sapeva da prima che lo statuto di Confcommercio non prevede deroghe in merito all’incompatibilità con la carica di consigliere comunale? Proprio lei, che è presidente… Cosa pensava quando si è candidata?
“Se sul piatto metto la possibilità di rimanere consigliere di opposizione con quella di rimanere Presidente di Confcommercio, ovviamente non ho dubbi su quale scelta fare“. Già, meglio presiedere. La qual cosa lascia intendere che, fosse stata eletta sindaco, il piatto della bilancia con la carica di presidente di Confcommercio sarebbe risultato altrettanto incompatibile ma molto più leggero.