Essaouira (Marocco meridionale) – Con un fratello così ingombrante non le restava che andare lontano, molto lontano. La battuta viene spontanea quando si parla di un Picchi, che non è Fabio, il signore ipermediatico della cittadella del Cibreo, ma di Donatella che certo non sembra inferiore al fratello per spirito imprenditoriale. Solo che lei da tredici anni ha deciso di vivere 4mila chilometri più lontano, nella città di Essaouira nel sud del Marocco a circa 200 chilometri da Marrakech, sull’Oceano Atlantico.
Prima di tutto bisogna ricordare che Essaouria, l’antica Mogador portoghese, non è affatto sconosciuta alla generazione del secondo dopoguerra. Negli anni 60 e 70 ci andavano gli hippy e Jimi Hendrix, così come Sting e altri per trovare fonti di ispirazioni grazie alla particolare musica berbera che vi si suona.
In una fase cruciale della sua vita Donatella decise di fermarsi in questa casbah sul mare, e insieme a un giovane berbero creò una società per farla conoscere agli italiani in cerca non solo di folclore, colori e esotismo, ma anche di nuovi stimoli culturali, di conoscenze e di approfondimenti storici. Nel 2008 è nata così Momotella, cioè Mohamed + Donatella, società che per anni ha fatto vedere la regione agli italiani che poi promuovevano un efficacissimo passaparola: “Un esempio? Qui è venuto tutto l’ospedale di Pistoia: comincio’ il primario e l’anno scorso è arrivato l’ultimo infermiere”.
Il concetto imprenditoriale, che comincia solo adesso a penetrare nell’offerta turistica marocchina, è quello della assoluta personalizzazione del pacchetto offerto, ma stimolando il cliente con proposte di alto valore culturale. “Mi sono laureata in storia all’università di Firenze e la mia idea base e l’applicazione del metodo storico scientifico alla scoperta di questo paese”, dice.
Ormai questa e un’esperienza che viaggia da sola con l’amico Mohammed. La novità assoluta dell’impresa Dona Picchi è in fase di collaudo e presto decollerà: la realizzazione di un agriturismo nella foresta sulle colline di Essaouria “tutto biologico perché qui non sono mai stati usati concimi chimici”, con produzione di olio alla maniera toscana ” perché qui le caratteristiche delle olive sono eccezionali per gusto e qualità”. Ci sarà un allevamento di animali, e un grande ristorante sotto la tenda con cibi berberi e toscani. Il progetto si intitola Ard Dunia: Ard in lingua berbera vuol dire terra e Dunia la vita nel senso dell’insieme degli esseri viventi.
Un’idea che Donatella porta avanti con il suo compagno Ali’, che è un ottimo cuoco e artigiano, e che dovrebbe attirare giovani italiani senza lavoro per costruire in questa azienda un loro progetto di vita. “Del resto sono numerosi gli italiani, giovani e meno giovani, che hanno lasciato il loro paese negli ultimi anni per trovare lavoro e stabilità nella città marocchina. Da poco per esempio sono arrivati due ragazzi milanesi che hanno aperto una yogurteria”, precisa.
L’impegno sociale fa parte della sua storia: risale agli anni 70 quando insieme ad alcuni amici creo la cooperativa dei ragazzi, la prima libreria multifunzionale con corsi di formazione ed iniziative improntate alle più avanzate tecniche pedagogiche. Oggi molti hanno seguito il modello, con successo. Ma si sa, questo e il destino degli innovatori.