La sua vita è come un romanzo che attraversa l’Ottocento, in cui egli ha speso la sua vita – scorrendone la biografia, si potrebbe dire ‘senza risparmiarne un istante’ – di presbitero cattolico, archeologo, paleontologo, museologo, educatore, docente, umanista, esponente del Risorgimento di adesione giobertiana e respiro europeo.
Un cammino che si è incrociato da una parte con il suo tempo storico, restandone intriso e nello stesso tempo incidendo profondamente su di esso riguardo a ricerca, ideali e spinta innovativa, dall’altra con altre figure illustri, fra le prime quella del celebre archeologo tedesco Heinrich Schliemann, lo ‘scopritore’ dell’antica città di Troia, che non esitò a fargli visita personalmente a Reggio Emilia, per studiare e ammirare il museo da lui costituito, nucleo originario, ancora conservato e custodito, degli attuali Musei Civici.
La vita di cui si parla è quella di don Gaetano Chierici, nato a Reggio Emilia il 24 settembre 1819: duecento anni fa. E la sua città natale lo ricorda e lo ristudia, per scoprirne aspetti sempre sorprendenti e interessanti, con un programma di Celebrazioni di un anno, con il titolo ‘Chierici200’, promosso da un Comitato promotore dedicato, che raccoglie le diverse istituzioni di Cultura della città alle quali lo stesso Chierici a aderito in certi casi anche quale fondatore, e dal Comune di Reggio Emilia con le proprie principali istituzioni culturali: i Musei Civici e la Biblioteca municipale ‘Antonio Panizzi’. Le Celebrazioni entrano nel vivo dal prossimo 19 settembre.
L’OTTOCENTO IN QUESTI ANNI – Dopo le importanti mostre sul pittore Antonio Fontanesi e sull’astronomo e fisico padre Angelo Secchi, realizzate dai Musei Civici di Reggio Emilia negli ultimi due anni, con le Celebrazioni di Gaetano Chierici, l’Ottocento è di nuovo al centro dell’attenzione a Reggio Emilia, con il suo lascito rilevantissimo di cultura, scienza, arte, personalità carismatiche ed eccellenti nei rispettivi campi del sapere e del creare. Quello sul XIX Secolo a Reggio Emilia si configura dunque come un progetto coerente, frutto di una riflessione e di una consapevolezza che mettono in risalto e fanno conoscere un patrimonio culturale unico, strettamente connesso all’Italia e all’Europa, facendo leva su un’idea di museo in dialogo con la comunità cittadina e attrattivo verso un pubblico ampio.
ENTI PROMOTORI – Il Comitato per le celebrazioni del Bicentenario della nascita di don Gaetano Chierici – costituito da Deputazione di Storia patria per le Antiche provincie modenesi – Sezione di Reggio Emilia, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Reggio Emilia, Modena e Ferrara, Polo museale dell’Emilia-Romagna, Istituto per i Beni artistici, culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna, Istituto italiano di Preistoria e Protostoria, Club Alpino Italiano, Museo delle Civiltà di Roma, Musée d’Archéologie nationale (Man) – Domaine national de Saint-Germain-en-Laye presso Parigi, La Sapienza–Università di Roma, Dipartimento di Scienze dell’Antichità con sede a Roma, Società reggiana di Studi storici, la famiglia Chierici – insieme con il Comune di Reggio Emilia–Musei Civici e Biblioteca Panizzi, con il patrocinio del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca – Ufficio Scolastico regionale per l’Emilia-Romagna e del Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio” dell’Università degli Studi di Milano e la rivista ‘Archeologia Viva’, sono gli enti promotori che hanno stilato un programma culturale articolato in diverse proposte che tendono a evidenziare il valore internazionale dell’opera del Chierici e a metterne in risalto l’importanza nel contesto cittadino, provinciale e nazionale.
GLI EVENTI PRINCIPALI: MOSTRA, CONVEGNO SCIENTIFICO, ESCURSIONI – Di seguito alcune delle iniziative – mostre, convegni, escursioni nei luoghi di ricerca – già definite e, nelle schede allegate, gli approfondimenti su tali iniziative.
Il convegno scientifico internazionale “Attualità di don Gaetano Chierici archeologo, museologo e maestro di impegno civile” ha lo scopo di portare l’attenzione sulla figura del Chierici quale scienziato europeo pienamente inserito nel dibattito culturale del suo tempo, ma anche sul museologo che è stato in grado di concepire e realizzare un ‘museo pilota’ – nucleo originario e sistematico degli attuali Musei Civici di Reggio Emilia, di assoluta modernità nell’Ottocento e di eccezionale interesse storico e documentale nei secoli a venire sino al nostro tempo – e infine sui molti altri interessi della sua poliedrica personalità.
Il convegno scientifico ha luogo a Reggio Emilia dal 19 al 21 di settembre 2019, in concomitanza con l’anniversario della sua nascita che darà inizio alle celebrazioni. Il convegno – articolato in tre giornate di relazioni, di comunicazioni e dibattiti sui diversi aspetti della vita, degli interessi, dell’attività scientifica di Gaetano Chierici – si aprirà in Sala del Tricolore, a Reggio Emilia luogo-simbolo per antonomasia della storia cittadina e nazionale.
Per sottolineare il legame tra Chierici e i luoghi che sono stati il cuore della sua opera, in autunno si terrà “Chierici e la sua terra”, ciclo di escursioni e iniziative culturali nei luoghi della provincia di Reggio Emilia dove lo scienziato svolse attività di scavo. Le escursioni saranno organizzate in collaborazione con il Cai-Club alpino italiano (Chierici fu fondatore della sezione Val d’Enza, nel Reggiano) e con istituzioni e associazioni che svolgono attività nel settore e comprenderanno sia il territorio della collina e della montagna, come Castelnovo Monti dove le indagini di Chierici contribuirono all’individuazione di una necropoli protovillanoviana), sia quello della pianura, come i luoghi delle Terramare, fenomeno insediativo dell’età del bronzo legato ai commerci e alla colonizzazione dell’area centro-padana, di cui lo scienziato fu primo teorico e ricercatore.
La mostra “Chierici. Metodo e scienze all’origine degli studi di preistoria” sarà articolata nelle tre sezioni del contesto stratigrafico, dello scavo e del comparativismo etnografico. L’esposizione prevede un’edizione reggiana al Palazzo dei Musei di Reggio Emilia, con inizio a dicembre e, successivamente, una seconda al Museo delle Civiltà di Roma, co-promotore dell’iniziativa.