Don Ferrante e la peste, corsi e ricorsi delle epidemie

Parma – Le prime posizioni espresse da Boris Johnson, Donald Trump e (si licet parva … ) Matteo Salvini (niente blocchi, chiusure o zone rosse), che, in modi differenti, minimizzavano il rischio della pandemia, ci ricordano un personaggio creato da Don Lisander: Don Ferrante. Manzoni lo ritrae con i tipici caratteri dell’erudito secentesco; le sue principali passioni sono l’astrologia e la Cavalleria; pensa che gli eventi sul mondo terreno siano causati dall’influenza degli astri.

“In rerum natura, – diceva, – non ci son che due generi di cose: sostanze e accidenti; e se io provo che il contagio non può esser né l’uno né l’39;altro, avrò provato che non esiste, che è una chimera. Le sostanze sono o spirituali, o materiali. Che il contagio sia sostanza spirituale, è uno sproposito che nessuno vorrebbe sostenere; sicché è inutile parlarne. Le sostanze materiali sono, o semplici, o composte. Ora, sostanza semplice il contagio non è; e si dimostra in quattro parole. Non è sostanza aerea perché, se fosse tale, invece di passar da un corpo all'altro, volerebbe subito alla sua sfera.
Non è acquea, perché bagnerebbe, e verrebbe asciugata dai venti. Non è ignea, perché brucerebbe. Non è terrea, perché sarebbe visibile. Sostanza composta, neppure, perché a ogni modo dovrebbe esser sensibile all’occhio o al tatto. E questo contagio, chi l’ha veduto? chi l’ha toccato? Riman da vedere se possa essere
accidente. Peggio che peggio. Ci dicono, questi signori dottori, che si comunica da un corpo all’altro; ché questo è il loro Achille, questo il pretesto per far tante prescrizioni senza costrutto. Ora, supponendolo accidente, verrebbe a essere un accidente trasportato: due parole che fanno ai calci, non essendoci, in tutta la filosofia, cosa più chiara, più liquida di questa: che un accidente non può passar da un soggetto all’altro.
( … )
La c’è pur troppo la vera cagione, – diceva; – e son costretti a riconoscerla anche quelli che sostengono poi quell’altra così in aria… La neghino un poco, se possono, quella fatale congiunzione di Saturno con Giove. E quando mai s’è sentito dire che l’influenze si propaghino…? E lor signori mi vorranno negar l’influenze? Mi
negheranno che ci sian degli astri? O mi vorranno dire che stian lassù a far nulla, come tante capocchie di spilli ficcati in un guancialino?… Ma quel che non mi può entrare è, di questi signori medici, confessare che ci troviamo sotto una congiunzione così maligna, e poi venirci a dire, con faccia tosta: non toccate qui, non
toccate là, e sarete sicuri! Come se questo schivare il contatto materiale de’ corpi terreni, potesse impedir l’effetto virtuale de’ corpi celesti! E tanto affannarsi a bruciar de’ cenci! Povera gente! brucerete Giove? brucerete Saturno?”
His fretus, vale a dire su questi bei fondamenti, non prese nessuna precauzione contro la peste; gli s’attaccò; andò a letto, a morire, come un eroe di Metastasio, prendendosela con le stelle.

Don Ferrante (Ricordiamo che anche Stalin, Hitler, Nixon e molti altri consultavano gli astrologi, che il giornale astrologico più diffuso in Italia raggiunge una tiratura di oltre 20 000 copie, e che gli operatori dell’occulto iscritti a due sindacati sono circa 150 000). Invece Johnson, Trump e Salvini, saggiamente, cambiarono opinione, adeguandosi al parere degli epidemiologi.

Foto: Don Ferrante, Wikipedia

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