Firenze – A volte può accadere che un romanzo non esaurisca il suo ciclo vitale nel giro di qualche mese, ma che riesca a mantenere alta l’attenzione del pubblico dei lettori che apprezzano il lavoro degli editori indipendenti, più attenti alla qualità dei testi da pubblicare. E’ un lavoro “altro” ma che alla lunga paga e da i suoi frutti. Un caso fra tutti è quello di Domenico Dara, autore che con la sua opera prima “Breve Trattato sulle coincidenze” è stato finalista al Premio Calvino nell’edizione del 2013, ottenendo l’attenzione della critica e dei lettori e poi in rapida successione ha ricevuto il Premio Palmi e quest’anno a distanza di pochi giorni il Premio Corrado Alvaro e il Premio Viadana.
Nei prossimi giorni Domenico Dara sarà a Firenze a presentare il suo “ Breve trattato sulle coincidenze” edito da Nutrimenti, giovedì 28 maggio alle ore 18.30 alla Libreria Todo Modo in Via de’ Fossi 15 r, con lui Pippo Russo, sociologo, giornalista e scrittore, acuta e critica penna del giornalismo italiano. Venerdì 29 sarà a Borgo S. Lorenzo,nella mattinata incontrerà due classi dell’Istituto Chino Chini , nel corso dell’incontro saranno presentate all’autore alcune lettere scelte tra quelle che gli allievi hanno scritto sul tema “La lettera che vorrei scrivere”, rigorosamente scritte a mano, seguendo il tema del romanzo.
A seguire, nel pomeriggio Domenico Dara incontrerà il pubblico presso la Biblioteca di Borgo San Lorenzo, Piazza Garibaldi, 10 alle ore 17.00, dialogheranno con l’autore: Daniela Grandinetti, insegnante e scrittrice, insieme a Fabrizio Frosali e Rita Panfili, insegnanti. Il “Breve trattato sulle coincidenze”, (pag.365, Euro 16,00) è una storia poetica e rivoluzionaria che ha come protagonista un postino che ha il dono della calligrafia e scruta nelle vite degli abitanti del suo paese, attraverso la corrispondenza. Tra misteriose lettere d’amore e destini che si incrociano il moderno Mercurio riuscirà a salvare il suo paese dall’incubo di una discarica e a deviare il corso degli eventi. Ambientato a Girifalco, un paese della provincia di Catanzaro, tra gli anni ’50 e ’60 di cui emerge un ritratto fedele, attraverso i numerosi personaggi e i luoghi, il romanzo si avvale di più registri e di un uso del linguaggio colto, arricchito da parole di origine dialettale che ne accentuano la concretezza. Domenico Dara ha studiato all’Università di Pisa, laureandosi con una tesi sulla poesia di Cesare Pavese, oggi vive e lavora in Lombardia.