Domenica di fuoco per Trenkwalder e Reggiana

I granata affrontano al Giglio la bestia nera Spal, i biancorossi impegnati contro Scafati

Gianluca Ferrari

Domenica di fuoco per lo sport reggiano. Alle 14.30, al Giglio, la Reggiana affronterà la Spal in un derby che ormai non riesce a vincere da troppo tempo. Alle 18.15, invece, la Trenkwalder ospiterà al Palabigi la Givova Scafati che ha già battuto i biancorossi di Menetti nell’andata dei quarti di finale di Coppa Italia.

La Reggiana è tornata dalla trasferta di Avellino con zero punti ma con una importante certezza: la squadra sa giocare a calcio (e bene) anche in condizioni di emergenza come lo è stato contro gli irpini. Emergenza che si ripresenterà contro la Spal domenica al Giglio, in una gara che i granata non riescono a far sua dalla stagione 2004/05. Il tecnico lombardo dovrà reinventarsi il reparto mediano vista la squalifica di Calzi e l’indisponibilità di Iraci e Viapiana. Come se non bastasse, dell’ultima ora è la notizia dell’infortunio occorso a Mei (si pensa ad un affaticamento muscolare) che è dunque in forte dubbio per la gara di dopodomani. Mangone potrebbe quindi affiancare Esposito ed il rientrante Matteini al giovane Bovi a centrocampo, con Arati che indietreggerebbe sulla linea dei difensori qualora Aya fosse chiamato a sostituire al centro della difesa l’indisponibile Mei, con Lanna che deve ancora scontare un turno di squalifica. In avanti Alessi rientrerà nella sua classica posizione di trequartista a supporto del ritrovato tandem titolare GurmaRossi (anch’egli completamente recuperato). Gli estensi, dal canto loro, non se la passano di certo meglio in questo periodo, quintultimi in classifica a quota 10 proprio in compagnia della Reggiana. Gli uomini di Stefano Vecchi hanno un rendimento piuttosto altalenante e vengono dal buon pareggio interno con la Ternana dopo aver però subito ben tre sconfitte consecutive tra le quali spicca la brutta figura sul campo del Monza, vittorioso sui bianco-celesti per 3-1. Tra gli uomini ai quali Mangone dovrà tenere un occhio di riguardo vi è senza dubbio la punta marocchina Rachid Arma, attuale capocannoniere del torneo con 7 reti messe a segno fino ad ora (quattro solo al Pavia). I precedenti, comunque, parlano chiaro: negli ultimi tre incontri al Giglio la Reggiana ha sempre perso,tra l’altro senza nemmeno segnare una rete agli odiati “cugini”. Se poi prendiamo a confronto anche le sfide giocate in casa dalla Spal, nelle ultime quattro stagioni la Reggiana ha perso la bellezza di sei incontri pareggiando solamente in altre due occasioni. L’ultima vittoria dei granata contro gli estensi risale alla stagione 2005/2006, in serie C2, quando gli uomini guidati da Luciano Foschi espugnarono lo Stadio “Mazza” con il risultato di 3-1. Insomma, la musica è la solita ed i numeri non confortano di certo, ma contro la Spal i granata devono assolutamente centrare una vittoria per tirarsi fuori il più presto possibile dal pantano della zona play-out.

Per i biancorossi di coach Menetti si tratta invece di vendicare il torto subito in Coppa Italia. Al Palabigi sarà di nuovo in scena il confronto con la Givova Scafati, già vincitrice in via Guasco lo scorso primo novembre quando il quintetto di Menetti dovette arrendersi alla superiorità fisica dei gialloblu di Griccioli. La posta in palio stavolta è diversa. Nella gara di Coppa Italia, coach Menetti ha lasciato a riposo diversi titolari dando spazio alle giovani leve che, nonostante si siano dimostrate all’altezza del compito, non sono riuscite a contenere lo strapotere di Paul Marigney, man of the match di quella serata con 29 punti. Le motivazioni saranno sicuramente diverse anche perché i biancorossi devono ritrovare il ritmo-vittoria dopo lo stop di una settimana fa in Sicilia. La sfida si presenta comunque come una delle più combattute del settimo turno visto che gli ospiti sono una delle favorite alla promozione in serie A e lo hanno dimostrato proprio dieci giorni fa, imponendo il proprio gioco ai ragazzi di Menetti che dovranno essere bravi a non lasciare andare via gli avversari troppo presto e a tenere la concentrazione necessaria per tutti i 40 minuti di gioco, cosa che è purtroppo mancata nella sconfitta ai supplementari contro Barcellona.

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