Roma – Sono circa 10mila le tonnellate di merce rimaste coinvolte dal caos nel traffico aereo negli aeroporti nazionali, che ha bloccato i flussi in arrivo ed in partenza dall’Italia colpendo in modo particolare i prodotti piu’ deperibili come frutta, pesce, fiori e mozzarella, a seguito dell’eruzione del vulcano islandese sotto il ghiacciaio Eyjafjallajokull nell’aprile 2010.
E’ quanto stima la Coldiretti in riferimento alla nuova allerta rossa e al divieto di sorvolo al di sopra del vulcano Bardarbunga, in intensa attività decretato dalle autorità islandesi che non preoccupa solo per il traffico passeggeri. Nonostante il fatto che la quantità di merci (alimentare e non) movimentate da tutti gli aeroporti italiani nel corso di un anno non superi il milione di tonnellate, cioe’ meno della meta’ del solo aeroporto di Francoforte o Parigi, il blocco – sottolinea la Coldiretti – potrebbe avere un impatto rilevante sull’economia nazionale.
A subire le conseguenze dello stop aereo prolungato nell’aprile 2010 erano stati soprattutto i prodotti agroalimentari Made in Italy che vengono esportati per via aerea all’estero, per un valore stimato dalla Coldiretti in circa dieci milioni di euro in una settimana. Sul piano delle importazioni, tra gli alimentari, è stato interrotto l’arrivo dei prodotti ittici piu’ comuni provenienti dall’estero ma anche il flusso di frutta fuori stagione ed esotica come pure – conclude la Coldiretti – le rose provenienti dal Kenya.