Pisa – Tutte le persone sono differenti: genere, età, cultura, orientamento sessuale, abilità e disabilità sono le tessere di un mosaico che compone l’essenza della persona, di ogni persona, e che la rende diversa, unica rispetto a tutte le altre. Al tema della diversity e al “diversity management”, ormai inteso in letteratura come uno strumento per riconoscere e per valorizzare il potenziale che caratterizza ogni persona, è dedicato il convegno di martedì 13 dicembre alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, con inizio ore 9.00, in aula magna della sede centrale. Con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni ed esperti di livello internazionale, il convegno affronta il tema della diversity in un’ottica che vuole fondere numerose discipline. L’evento è promosso dall’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e da Trim2. Scuola Superiore Sant’Anna e Trim2 nelle scorse settimane hanno promosso la nascita di un “think tank”, con sede a Firenze. Quello sulla diversity è il primo evento congiunto.
All’apertura dei lavori è prevista la partecipazione di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale delle Toscana; alla tavola rotonda della sessione pomeridiana sono previsti gli interventi di Matteo Biffoni, presidente di Anci Toscana, e di Linda Laura Sabbadini, ricercatrice dell’Istat, osservatrice di ciò che mi muove attorno al tema della diversity. I lavori sono coordinati e moderarti da Manuela Perrone, giornalista del Sole24Ore. La diversità è un concetto complesso, multiforme, e il convegno di martedì 13 dicembre a Pisa vuole affrontarne le sfide e le criticità principali, sottolineando il potenziale che essa sottintende, in termini di affermazione dei diritti individuali, di valorizzazione dell’unicità della persona.
Attraverso un’analisi che lega settori chiave della vita concreta delle persone, dal sociale all’economico e al finanziario, il convegno mette in luce e vuole condividere riflessioni e buone prassi che, sviluppate in contesti differenti, possano indicare direttrici di azione sostenibili ed efficaci e che sappiano dunque generare cambiamento nella società. Allora la diversity può diventare una possibile risposta alla crisi, non soltanto economica e finanziaria, ma anche l’occasione per far incontrare saperi e competenze complesse che si uniscono e si contaminano per disegnare alternative possibili, che abbiano al centro la persona, i suoi diritti, la sua dignità.
“Parlare di ‘diversity management’ significa ragionare sull’inclusività degli spazi pubblici – commenta Anna Loretoni, docente di filosofia politica alla Scuola Superiore Sant’Anna e una delle promotrici del convegno – spazi che sappiano evitare la marginalizzazione delle differenze. Questo è un tema fondamentale della filosofia politica senza contare che l’immigrazione è un grande tema anche per le aziende. L’evento del 13 dicembre si inscrive in una radicata tradizione di rapporto che la Scuola Superiore Sant’Anna ha stabilito con il mondo dell’impresa”.
“Si tratta di una importante occasione per discutere un tema quantomai attuale – sottolinea Alessia Belli, think tank manager dell’iniziativa congiunta tra Scuola Superiore Sant’Anna e Trim2 – quello del rapporto della persona con il lavoro, inteso come parte costitutiva dell’identità individuale. Parlare di riconoscimento, inclusione e valorizzazione della persona mi sembra un gesto significativo a fronte di una crisi che tende a svilire questi stessi temi. E ancor più significativo, il fatto che il nostro laboratorio congiunto con Trim2 a Firenze metta insieme voci diverse con la volontà di agire un cambiamento, di trovare cioè strumenti concreti per tradurre tali principi in prassi condivise”.