Giovanissimo comunista, Marco Minniti fece un viaggio a Mosca con Alessandro Carri in cui si brindò diverse volte alla pace nel mondo: ma poiché Minniti era ed è astemio, i compagni dell’Urss sospettarono che il futuro Ministro degli Interni fosse contrario alla pace nel mondo.
Pezzi di memoria di un Pci che non c’è più: Minniti ha voluto rievocare quegli anni per ricordare a chi lo accusa di ‘destrismo implicito’ quali siano le sue radici. Il Ministro ha inaugurato con questo ricordo la sua serata di passaggio a Reggio Emilia, otto al temporale che ha colpito la città e Festareggio. Una serata in cui ha voluto ricordare i principi ispiratori della sua azione al Governo. Ma questa è solo la superficie: Minniti in realtà ha parlato da leader, con una retorica accorata, forse un po’ troppo d’antan, ma comunque legata al processo di autocostruzione di una leadership. Questo è il dato: Minniti punta là dove Renzi vuole tornare. Ed è questo ciò di cui sentiremo parlare nei prossimi mesi. Cosa abbiamo invece sentito ieri sera? Enunciazioni di principio di un candidato alla presidenza del consiglio. Si è parlato di sicurezza e di accoglienza, i temi forti della prossima campagna elettorale.
“Se guardiamo l’andamento delle statistiche sui reati – ha detto Minniti – il segno meno è quello che va per la maggiore. Ma l’insicurezza è un sentire e un sentirsi, è un sentimento. Rispetto ad un sentimento, qual è l’atteggiamento della politica? Alla persona che si sente insicura è sufficiente presentarsi con le statistiche? Io penso di no. Il tema della paura riguarda le grandi società del mondo: è un tema con cui ci confronteremo per i prossimi dieci anni. Di fronte ad una persona che ha paura il Pd come si cimenta? Da Ministro dell’interno lo biasimo perché ha paura? Oppure gli sto accanto? Il compito del ministro è stare accanto alle persone che hanno paura. Qui c’è la differenza tra la sinistra riformista e i populismi. Noi stiamo accanto a chi ha paura per liberarlo dalla paura, i populisti puntano a tenerlo incatenato alle sue paure”.
“Per stoppare i flussi migratori incontrollati è necessario agire in Africa, anche se il Ministro ha decisamente smentito ogni forma di pagamento o collaborazione con i trafficanti di uomini: “Il controllo del confine meridionale della Libia – ha detto Minniti – è un punto cruciale non solo per l’Italia ma per l’Europa perché lì è il cuore del problema”. “In questo momento – ha aggiunto il Ministro – il traffico di esseri umani è l’unica industria che funziona in quelle zone, un’industria dannata ma che fornisce reddito. Se vogliamo sconfiggere il traffico di esseri umani dobbiamo tracciare un altro percorso che produca reddito, dobbiamo mettere buona moneta che scacci cattiva moneta. Investire in progetti umanitari e di sviluppo e dare ai giovani libici una alternativa all’ingresso in una milizia. Se non costruiamo un futuro positivo per quei giovani non costruiamo un futuro positivo per l’Italia e l’Europa”.
Dalle rotte libiche potrebbero arrivare in Europa i terroristi: Minniti ha affrontato anche questo tema.
“L’italia è un paese preparato alla minaccia terroristica. Ci si interroga su come mai l’Italia sia rimasto paese non colpito da attentati. Su questo sono fiorite tante versioni. Lo dico per essere chiari: l’Italia può proteggersi dal terrorismo senza pagare nessuno”. “Sono d’accordo – ha aggiunto – con chi dice che l’Italia ha le forze di polizia più preparate al mondo. Perché l’Italia ha affrontato la sfida di un terrorismo interno drammatico, che sparava in strada, metteva bombe: ed è stato sconfitto. Allora partiti che erano alternativi e distanti collaborarono insieme. È importante che di fronte alla sfida del terrorismo il paese si unisca”.
Un ultimo passaggio il Ministro lo ha dedicato all’attualità, in particolare al presunto stupro di due ragazze americane da parte di due carabinieri a Firenze: “Se i fatti di Firenze dovessero esser riconfermati sarebbe una situazione molto grave. Ho apprezzato la decisione di sospendere i carabinieri accusati: una divisa non può macchiarsi di quelle cose”.