Prato – Celebrata a Prato la Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità con un incontro dal titolo “Sulla legge del dopo di noi”e “Sullo strumento del Trust”. L’iniziativa si è svolta nel Salone del Palazzo Comunale, in collaborazione con le associazioni: AIPD Prato, Gruppo Genitori Giovannini, Orizzonte Autismo onlus, Associazione Sportiva Dilettantistica Cavalli e Carrozze, Un Prato di Libri, Special Team Prato, Fondazione Opera Santa Rita.
I lavori della mattinata sono stati aperti dall’assessore alla pubblica istruzione Maria Grazia Ciambellotti – “Un giorno per ricordare che abbiamo il dovere di proteggere le persone più fragili assicurare loro il godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali”- promuovendone la piena integrazione nella società e che ha invitato a riflettere di come sia cambiata in meglio la didattica e l’insegnamento grazie all’inserimento dei bambini disabili nelle scuole con il conseguente beneficio che ha riguardato le intere scolaresche, mentre il dott.Marino padre di due gemelli omozigoti con sindrome di down, ha parlato della sua esperienza di genitore e come AIPD Prato lo abbia affiancato e sostenuto. Infatti sempre più spesso si riscontrano difficoltà delle persone disabili e delle loro famiglie nella quotidianità del vivere e ogni problema sembra farsi più grande; ogni bisogno si accompagna all’ansia di una risposta, (che il più delle volte se arriva, è in ritardo) in una realtà, come quella odierna, in cui tutto è già complesso e burocratizzato anche in situazioni normali.
Fondamentale dunque l’apporto e la presenza delle numerose associazioni pratesi che, a diversi livelli, si occupano di disabilità e che si sono sempre distinte per i servizi unitamente all’integrazione nel tessuto sociale della città, perché unendo gli sforzi, le persone disabili possano condurre una vita il più possibile normale e socializzante, ricca di stimoli e di opportunità.Nel nostro Paese, nonostante una normativa attenta al problema, le persone con disabilità ancora oggi continuano ad incontrare ostacoli nella loro partecipazione e purtroppo pare che ancora manchi una cultura di effettivo riconoscimento del “disabile” come “diversamente abile”, quindi persona portatrice di potenzialità diverse, ma comunque importanti e di valore. Dare risalto a questa iniziativa nella giornata internazionale contribuisce alla riflessione e a rialzare il livello di attenzione ricordando a tutti che sono sempre necessari sforzi maggiori e un impegno ancora più intenso per abbattere la cultura dell’indifferenza e della discriminazione.