Firenze – Barriere architettoniche, si sa che Firenze non è città facile per i disabili. Ma perfino dove si dovrebbe essere costruito per facilitare la loro autonomia, si ritrovano situazioni paradossali, come quella in cui è incappato un cittadino disabile che ha dovuto accedere all’Ufficio permessi di sosta al Parterre, entrando da piazza della Libertà.
Ed ecco il problema in sintesi: chi volesse arrivare all’ufficio permessi del Parterre della Firenze Parcheggi dall’ingresso di piazza della Libertà e fosse disabile, ha due alternative: trovare un passante che lo aiuti, oppure uscire dall’entrata principale, aggirare il Parterre, trovare la lunga rampa che corre sul retro e utilizzare quella. E se qualcuno, magari in difficoltà per il lungo giro, volesse “forzare la mano”? Ecco ciò che lo aspetterebbe.
Partendo da piazza della Libertà, il percorso è invitante: infatti c’è una rampa per carrozzine che porta al primo piazzale del Parterre. Sì, ma qui l’ostacolo cui si trova di fronte il nostro cittadino disabile pare insormontabile. Infatti si troverebbe davanti a due vie di “salita” al secondo piazzale: quella a destra, è una scala; quella a sinistra, dove ci dovrebbe essere la rampa meccanica per disabili, è un cantiere. Neanche tanto recente, a giudicare dall’aspetto.
Se il nostro cittadino non getta la spugna e ritorna sui suoi passi per andare a cercare la famosa rampa posteriore, deve guardarsi intorno e confidare sul passante abbastanza robusto e di buon cuore, che gli dia una mano a superare la scala. Se ciò avviene, si trova di fronte a un cartello, che segnala la direzione da prendere per giungere all’ufficio desiderato, con tanto di indicazione per i servizi anche per disabili.
Ringraziato lo sconosciuto passante, si avvia secondo la freccia e trova una doppia aperta che lo conduce all’ufficio desiderato. Le porte, del resto, sono standard, a maniglia, non scorrevoli con fotocellula come si converrebbe a un’area in cui si rilasciano permessi anche per gli invalidi e dunque si suppone che i disabili vi si rechino anche senza accompagnatori. Ma la porta è aperta, è doppia e si passa senza difficoltà. Così, senza stare a sottilizzare, il nostro protagonista procede e scopre che la seconda porta, quella dell’ufficio desiderato, si apre solo verso l’esterno (contro la carrozzina, per intendersi) e che è troppo stretta per passare da una sola “anta”. Dunque, cosa fa? Si guarda intorno e, se come al solito ci sono persone in attesa, spera che qualcuno gli dia una mano. E così è stato, almeno nel caso in questione, in cui un paio di cittadini ha aperto la porta completamente, spalancando tutti e due i battenti, per far passare la carrozzina. Il problema, dice un gruppetto di utenti che ha segnalato la questione, “è che si sta parlando di un diritto importante, tanto più per la disabilità: quello all’autonomia. Questa città dovrebbe dimostrarsi più attenta”.