Firenze – Residenze, anche chi abita in occupazioni abusive d’ora in avanti potrà godere della residenza anagrafica. Non nel luogo dell’occupazione però, ma nella sede fittizia che spetta ai senza fissa dimora, ovvero in via del Leone 35. Con un numero specifico in aggiunta a 35/numero del quartiere, il “nuovo” numero sarà 10. Dunque, via del Leone 35/10.
Il Comune di Firenze ha così risposto alla sollecitazione provenuta dalla Corte d’Appello di Firenze (sentenza n. 1137/2022), che riguardava un caso sollevato dagli Avvocati di Strada, l’Associazione legale in aiuto degli ultimi che, presidente nazionale Antonio Mumolo, vede a Firenze come referente Silvio Toccafondi. La vittoria aveva comportato la necessità per gli uffici comunali di riprendere in mano le procedure di riconoscimento del diritto alla residenza, che, secondo la stessa Corte, avevano finito per discostarsi dal dettato normativo, provocando delle gravi incertezze. Ma l’apice della criticità, come scritto a varie riprese su queste pagine, era il problema delle persone che vivevano nelle occupazioni abusive, cui il Decreto Lupi, in seguito trasformato in legge, sembrava togliere il diritto, riconosciuto dall’ordinamento giuridico, alla residenza.
Con la nuova determina dirigenziale (la DD/2023/01162), l’Ufficio fa dunque chiarezza su almeno tre punti. Intanto, si prevede “l’iscrizione anagrafica come persone senza fissa dimora in via del Leone n.35 degli occupanti abusivi di immobili, in possesso dei requisiti previsti per l’iscrizione anagrafica, previa verifica da parte della Polizia Municipale dell’effettivo domicilio del richiedente presso l’immobile o area occupata abusivamente, secondo quanto indicato nella richiesta di iscrizione”; al secondo punto, si chiarisce l’importante questione di “prevedere l’iscrizione anagrafica, senza necessità di acquisire il preventivo parere dei Servizi Sociali, sulla base degli elementi di valutazione in ordine all’accertamento della presenza e permanenza sul territorio fiorentino, di cui all’art. 4 della procedura relativa all’iscrizione in via del Leone 35”; infine, si chiarisce che “l’iscrizione in via del Leone n. 35 sarà effettuata al civico /10, previa formalizzazione della domanda da parte degli interessati, una volta effettuate con esito positivo le verifiche di cui ai precedenti punti 1) e 2)”.
“Una notizia senz’altro positiva”, commenta il sindacalista Cobas Giuseppe Cazzato, impegnato da anni sul tema. “La determina dell’ufficio anagrafe che discende dalla sentenza della Corte d’Appello, sentenza emessa sul caso sollevato dagli Avvocati di Strada, cui va il nostro ringraziamento, rappresenta di fatto il superamento dell’ormai noto art. 5 del Decreto Lupi, che impediva a chi vive in occupazioni abusive di ottenere la residenza. Apprezzo inoltre l’impegno dell’assessore all’anagrafe del Comune di Firenze Elisabetta Meucci, che a seguito della sentenza ha dichiarato in commissione che avrebbe modificato il regolamento, garantendo la residenza anche agli occupanti, secondo il disposto della sentenza stessa. Un apprezzamento acnhe al dottor Giannesi, estensore della determina. Fra i vari elementi positivi della stessa, il fatto che la procedura per l’ottenimento della residenza, non passa dai servizi sociali, guadagnando così in semplificazione e velocità. Un passo nella giusta direzione dunque, anche se continuiamo a ritenere che l’istruttoria fatta dai servizi sociali (nel caso delle residenze per i senza fissa dimora non risiedenti in occupazioni) rimanga ultronea rispetto alle procedure. Dunque, un significativo passo avanti, ma ancora serve lavorarci sopra, per riportare tutte le procedure in materia anagrafica ai dettati normativi”.