Firenze – Ancora una denuncia circa le condizioni in cui versano gli uffici comunali della casa, il ritardo dei contributi affitto (che rischiano di sfiorare settembre per essere erogati, condannando molte famiglie alla morosità con esito di sfratto, considerando che di solito venivano erogati a maggio) e persino l’impossibilità di parlare con qualche operatore chiamando al centralino comunale per ricevere informazioni, dopo la lettera aperta dei movimenti per la casa pubblicata anche su queste pagine (https://www.stamptoscana.it/ufficio-casa-disastrato-rete-antisfratto-nessuno-preparato-ad-affrontare-la-crisi/) e la fumata nera di ieri 7 luglio nella procedura di raffreddamento intentata presso la Prefettura come da legge (https://www.stamptoscana.it/ufficio-casa-rsu-ai-ferri-corti-col-comune/), i consiglieri di Spc Antonella Bundu e Dmitrij Palagi decidono di portare il tema in consiglio comunale lunedì prossimo.
“Lunedì porteremo nuovamente la questione in Consiglio comunale, perché è chiaro che al momento per il Sindaco e la Giunta il tema non è una priorità”, dicono Bundu e Palagi.
“Il diritto alla casa è una priorità, o le preoccupazioni sulle fragilità sociali sono solo buone parole pronunciate nei mesi di pandemia? Oggi chi prova a chiamare il Comune per avere informazioni sulla propria condizione abitativa e sui suoi diritti non ottiene risposta: la colpa non è delle lavoratrici e dei lavoratori, perché si trovano a gestire una situazione impossibile, in assenza di organico e di adeguata organizzazione”.
Del resto, dicono i consiglieri, la siutazione attuale si ricollegherebbe a scelte antecedenti. “Il Servizio Casa è stato spostato da due anni sotto la direzione servizi sociali: una scelta sbagliata, che abbiamo contestato dall’inizio e per la quale ancora oggi non sono state date adeguate spiegazioni. Non solo: la dirigente assegnata a questo settore è andata in pensione e quando abbiamo chiesto come si pensava di intervenire per il futuro della direzione ci siamo sentiti rispondere che a tempo debito si sarebbe affrontato il tema. Siamo già in ritardo, anche per i livelli occupazionali, assolutamente inadeguati e che mettono a rischio anche il futuro del bando di Edilizia Residenziale Pubblica, che dovrebbe essere stato finalmente sbloccato dalla revisione normativa attesa da parte della Regione Toscana. Numerose realtà dei movimenti, sindacali e politiche hanno scritto a Palazzo Vecchio due giorni fa: porteremo le loro domande direttamente in consiglio comunale, per capire quanto intenda impegnarsi chi ci governa per il diritto alla casa”.