Direzione Maggio incontra i sindacati: “Licenziamenti a breve”

Firenze – L’incontro c’è stato oggi, fra la direzione del Maggio e le organizzazioni sindacali, ed è stato foriero di novità non proprio fauste. Anzi. La Direzione ha comunicato che la Corte dei Conti, con provvedimento del 16 settembre 2014 e notificato alla Direzione del Teatro in data 3 novembre 2014, ha approvato il piano di risanamento. Ciò significa che, come la fondazione stessa ha comunicato ai sindacati, “in conseguenza dell’avvenuta approvazione, a breve aprirà la procedura di licenziamenti collettivi ai sensi della L. 223/91, così come previsto dalla legge 106/2014”, secondo quanto riferisce la nota sindacale. Inoltre, sempre a seguito dell’avvenuta approvazione del piano di risanamento presentato, la fondazione ha precisato che “provvederà ad applicare dal prossimo mese la parte normativa, mentre per la parte economica essa sarà applicata con effetto retroattivo a far data dall’approvazione del piano, ovvero dal 16/09/2014”. Una decisione che però non va giù per niente alla SLC-CGIL che firma la nota e che promette battaglia. Ribadendo le motivazioni che la vedono contraria ai licenziamenti, (e che la portarono a ritirare la propria firma, unica fra le organizzazioni sindacali, “dall’accordo sottoscritto in data 7 gennaio 2014 stante il venir meno, a seguito del decreto ministeriale Art Bonus convertito nella legge 106/2014, delle condizioni di tutela per i lavoratori originariamente previste dalla legge 112/2013”), la Slc- Cgil sottolinea che “la dichiarata volontà della Fondazione di procedere ugualmente con l’avvio della procedura di licenziamenti nonostante il venir meno delle condizioni di tutela, costituisce un atto grave che, oltre a gettare pesanti interrogativi sul futuro del teatro, colpisce duramente 53 lavoratori e lavoratrici e le loro famiglie, scaricando su di essi, in maniera tanto semplicistica quanto inaccettabile, anni di gestioni fallimentari. La decisione della Fondazione di aprire la procedura di licenziamenti collettivi è l’annunciato epilogo di una vicenda caratterizzata dalla colpevole indifferenza e arretramento dell’interesse della politica e delle istituzioni verso la tutela del patrimonio culturale, produttivo ed occupazionale rappresentato dal teatro ed i suoi lavoratori e lavoratrici”. Il sindacato si rivolge alle altre organizzazioni sindacali, specificando che non appena verrà formalizzato l’avvio della procedura, e svolto il primo incontro previsto dalla procedura stessa, “sarà convocata un’ assemblea del lavoratori per valutarne i contenuti e decidere eventuali iniziative di mobilitazione”.

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