Firenze – Muro contro muro? No, non proprio. L’incontro con i rappresentanti sindacali di ieri da parte di sindaco, assessore e apici amministrativi di Palazzo Vecchio non è stato proprio così. Eppure, l’allarme corre tra i dipendenti comunali, e i sindacati si dicono preoccupati.
La ragione è semplice e complessa nello stesso tempo. Semplice, perché lo stesso primo cittadino, come dicono gli esponenti dell’Usb, non ha fatto neppure un passo indietro rispetto q aunto apparso in dichiarazioni in vari giornali sulla necessità di contenere il costo del personale. Che, in buona sostanza, è il prodromo per una politica di prepensionamenti (ove possibile e se va bene), ma anche di “tagli” che sebbene o forse proprio perché non si sa come saranno attuati, gettano nell’angoscia tutti i dipendenti. Nessuno infatti, dicono dai corridoi del palazzo comunale, si sente più al sicuro.
Ma se questa è la faccia semplice del problema, ne esiste una più complessa e almeno a detta dell’Usb, preoccupante. Perché è quella che tratta un vero e proprio cambio di sistema, una rivoluzione strisciante che rischia di far passare di mano a poco a poco, sotto la perentoria affermazione di “necessità” di diminuzione della spesa, interi settori dei servizi finora offerti dal pubblico al cittadino. Insomma, l’intero sistema di welfare degli anni 80 dovrà essere rivisto e smontato, per ricostruire la struttura pubblica secondo un intendimento diverso, un profilo cambiato di 360°. Vale a dire, spiegano dall’Usb, “si fa passare una logica che trasferisce interi settori di servizi fuori dal pubblico”. E come, è storia di questi anni. Ad esempio, l’intero parco dei servizi alla persona potrà essere affidato al terzo settore, seguendo il principio della sussidiarietà ben noto e amato da esponenti del Pd sia a livello nazionale che regionale che cittadino. Ma questo, prevede il sindacato, non sarà che un primo passo. Infatti, nessun servizio, dall’anagrafe ad altri più tecnici, “speri di essere fuori da questa logica”, che guarda allo scopo unico della diminuzione della spesa.
Tornando al concreto dei contenuti, del come e del quando, per ora, nessun passo avanti. Infatti, riferiscono i sindacati, “di fatto, dopo l’enunciazione dei principi su cui si baseranno le prossime decisioni, l’amministrazione comunale ha detto che quando avranno formulato delle proposte ci chiameranno per discuterle”.