Assedio a Palazzo Vecchio: centinaia di dipendenti si dirigono verso il salone dei Duecento dove si tiene il consiglio comunale. Cancelli chiusi in fretta e furia, la gente sosta sulle scale urlando slogan e agitando striscioni, senza riuscire tuttavia ad accedere alla sede del consiglio, dove Renzi sta intanto annunciando il cambio ai vertici dell'organizazione amministrativa del personale. La questione appare piuttosto spinosa. Sono circa in cinquemila i lavoratori costretti ad assistere alla decurtazione dei propri stipendi, dopo che il contratto integrativo del Comune di Firenze del 1999 è stato giudicato, con tredici anni di ritardo, dagli appositi organi affetto da irregolarità. La Corte dei Conti ritiene che il contratto in questione violi le norme previste dalle leggi in vigore. Il segretario regionale dell'Usb (unione sindacale di base) Stefano Cecchi, assicura che, al momento della sua stipulazione, il contratto rispettava le norme vigenti e che i margini della legalità non sono stati varcati. Il salario accessorio ha rappresentato dal 2009 l'unico reale aumento di stipendio per i dirigenti comunali, è ciò che, in linea con la politica economica di inizio secolo, ha portato un'innalzamento del potere d'acquisto della classe media. La manifestazione di oggi, oltre ad essere stata uno strumento di protesta, era atta a trovare un contatto diretto con la parte politica, che non si è espressa ancora in termini decisivi. Prima del consiglio comunale di stasera, il corteo dei manifestanti ha cercato di raggiungere la sala dell'amministrazione comunale, senza però riuscirvi. All'arrivo dei manifestanti, i cancelli che portano ai piani dell'amministrazione, sono stati chiusi a chiave ed il corteo si è sciolto. L'auspicio è quello di trovare uno spazio dialettico con la parte politica nell'assemblea dei lavoratori di domani, all'ex-Teatro Tenda. E' prevista una grandissima partecipazione.
28 Gennaio 2013
Dipendenti comunali, assedio a Palazzo Vecchio
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