Dipendente Torregalli, di nuovo in servizio, accordo fra Asl e Cisl

Firenze – Era stato licenziato perché, in seguito a un servizio andato in onda sul Tg2, dove si vedeva un dipendente che con voce contraffatta denunciava l’inesistenza di regole basilari di trattamento ospedaliero durante l’epidemia COVID nell’ospedale di Torregalli, nonché l’insufficienza dei Dispositivi di Protezione Individuale, l’azienda aveva ritenuto di individuare nel “colpevole” il dirigente sindacale Cisl Alfredo Mazzarella. Ma con un accordo giudiziale intervenuto fra tutte le parti, il licenziamento è stato revocato. Nell’accordo,  ASL e CISL intendono congiuntamente riaffermare alcuni inscindibili principi:

A) La AUSL ribadisce che mai è stata, né può essere, in contestazione la piena ed assoluta libertà di iniziativa e di critica sindacale, anche aspra, né tanto meno il ruolo delle OO.SS. e, fra di esse, della CISL, per il miglioramento delle condizioni di lavoro all’interno dell’Azienda, che la ASL non ha mai inteso limitare, volendo unicamente perseguire l’autore di dichiarazioni false.

B) La CISL riafferma che la modalità di espressione anonima e nascosta di chi, non rendendosi riconoscibile, non intende assumere responsabilità delle proprie azioni, è estranea al modo d’essere del sindacato per il quale l’esercizio delle proprie prerogative di critica e di azione avviene nell’ambito della trasparenza e conoscibilità, in quanto manifestazione alta sul terreno della democrazia;

C) La ASL ribadisce che le dichiarazioni rese dall’anonimo nell’intervista in questione sono del tutto prive di fondamento per ciò che concerne la separazione dei percorsi fra malati COVID positivi ed altri utenti dell’ospedale di Torregalli.La CISL dà effettivamente atto di quanto sopra affermando che, anche a seguito di specifiche verifiche effettuate, la gestione dell’emergenza sanitaria COVID a Torregalli ha prodotto risultati oltremodo positivi e si è caratterizzata per una risposta in termini di organizzazione sanitaria, appropriata e tempestiva, che ha garantito la separazione netta dei percorsi assistenziali quale garanzia di migliore cura e più efficace controllo della diffusione epidemica

D) ASL e CISL, nel riaffermare l’impegno e la dedizione profuso da parte dei medici e degli operatori sanitari durante il periodo dell’emergenza COVID19, evidenziano che i toni utilizzati dall’intervistato per stigmatizzare la presunta insufficiente fornitura di D.P.I., rispetto a dotazioni sempre risultate conformi agli standard Organizzazione Mondiale della Sanità, sono risultati eccessivi, inadeguati ed inutilmente allarmistici e tali percepiti anche in relazione al drammatico momento di loro esternazione.

Infine, al punto E, “tutto quanto sopra considerato – si legge – il Sig. Mazzarella Alfredo è stato riammesso in servizio dal 16 luglio 2020 previa revoca del provvedimento disciplinare, con conseguente reintegrazione nel posto di lavoro, secondo le modalità previste nell’accordo conciliativo sottoscritto fra le parti”.

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