Difesa del suolo: Anci, Regione e Anbi, patto a tre per mitigare il rischio

Firenze – Un patto a tre per la difesa del suolo e la riduzione del rischio idraulico in nome del principio del “fare squadra”: è questo il senso del Protocollo d’intesa firmato stamattina dall’Assessore all’Ambiente della Regione Toscana Federica Fratoni e dai presidenti di Anbi Toscana (Associazione dei Consorzi di Bonifica) Marco Bottino e Matteo Biffoni, Anci. L’accordo – che arriva a pochi giorni dall’approvazione del Documento Operativo sulla Difesa del Suolo (Dods), con cui la Giunta Regionale ha sbloccato 195 milioni di euro per interventi per la mitigazione del rischio idraulico, da realizzare entro il 2018 – formalizza una collaborazione tra le parti già avviata da tempo.

Ne sono esempio gli interventi che Anbi sta realizzando sul fiume Pecora o nel Parco del Mensola (progetto, questo, che vede un finanziamento nazionale e regionale per 15 milioni di euro), come anche la messa in sicurezza dell’area nord Pisa-Cisanello. L’obiettivo della sinergia è quello di portare a casa un risultato unico in tutta la Toscana: ottenere una mitigazione del rischio, ridurre i danni e garantire maggiore sicurezza ai cittadini più esposti ai pericoli dei corsi d’acqua. “Uno sforzo enorme – ha detto l’assessore Fratoni – che la Regione non può compiere da sola”.

Spirito di squadra, dunque, dove ogni attore ha un suo ruolo specifico. Quello della Regione sarà coordinare e monitorare gli interventi ammessi ai finanziamenti con lo scopo di garantirne la realizzazione nei tempi previsti, mentre starà ad Anbi impegnarsi a presentare alla Regione entro il 30 giugno le proposte dei Piani di Classifica (mappature del territorio in cui siano identificate le zone di rischio, con cui si individua il beneficio che ogni immobile può trarre dall’attività del consorzio di bonifica), oltre a garantire gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria. Sarà compito Anci Toscana, infine, sensibilizzare i Comuni sui contenuti dei Dods e dei nuovi Piani di Classifica dei consorzi di bonifica, e assicurare il compimento degli interventi nel rispetto delle condizioni previste dai Dods.

“I Piani di Classifica – ha spiegato l’assessore – consentiranno anche di estendere il contributo consortile a tutta la comunità, con un principio di equità. Tutti pagheranno, secondo criteri individuati in maniera proporzionale al beneficio tratto dagli interventi. I fondi verranno interamente impiegati per la sicurezza idraulica e per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. I cittadini quindi potranno toccare con mano come i soldi vengono spesi”.

Il sistema di difesa del suolo prende spunto dalle ormai note “tre P” della sicurezza: prevenzione, protezione e preparazione. Si prevede il recepimento e l’attuazione del piano gestionale della Direttiva Alluvioni e lo stop al consumo di suolo pubblico nelle aree a rischio idraulico. “Con questo passaggio – ha proseguito l’assessore – si passa da una visione statica del concetto di pericolosità a un approccio dinamico di gestione del rischio”. La protezione si traduce nella realizzazione degli interventi e nella manutenzione dei corsi d’acqua. Preparazione è infine, nella sostanza, monitoraggio. In quest’ambito si collocano anche la collaborazione con l’Università di Firenze – che rileverà in tempo reale i movimenti franosi del territorio, consentendo da un lato di immaginare e progettare gli interventi necessari e dall’altro di porre in essere interventi in emergenza per preservare l’incolumità dei cittadini – e un’importante iniziativa che la Regione Toscana ha promosso e che è già propria del Consorzio di bonifica, ovvero quella dei Contratti di Fiume, una nuova modalità che consente da un lato di aumentare il livello di consapevolezza e di resilienza delle comunità e dall’altro di riqualificare le aree verdi prossime acorsi fluviali. Il tutto all’interno dell’obiettivo più generale della sicurezza idraulica.

Marco Bottino (Anbi):Questo protocollo non solo è avveniristico, ma crea un modello unico in Italia. Ad esempio, i cittadini toscani per la prima volta vedranno il reticolo pubblico – finora gestito dalle Province – mantenuto in ogni tratto dalla Regione per uno finanziamento di circa 6 milioni. Inoltre quest’anno sono stati stanziati circa 8 milioni per le manutenzioni straordinarie delle terze categorie idrauliche, alle quali si sommano 3,5 milioni dai Consorzi di Bonifica. Quindi questa è una stagione che vede tanti lavori di messa in sicurezza per piccole e grandi emergenze in un territorio che è sempre fragile, ma che ha svoltato rispetto alle politiche degli anni scorsi, quando si faceva meno squadra”.

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