Firenze – La dieta mediterranea è considerata al giorno d’oggi come una delle diete più complete e che non provocano danni alla salute, ha infatti il grande pregio di essere genuina e salutare per questo è diventata nel 2010 patrimonio immateriale dell’Umanità dell’Unesco. E’ quanto afferma la Coldiretti in riferimento all’articolo dedicato sul sito della Cnn “Come vivere fino a cent’anni: il paese dei centenari rivela i suoi segreti”.
La dieta mediterranea fondata principalmente su pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari ha consentito agli italiani fino ad ora – continua la Coldiretti – di conquistare il record nella longevità: nell’Unione Europea l’Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2 anni. Anche in Toscana la speranza di vita alla nascita e’ 80,2 anni per i maschi ed 85 per le femmine e si vive in media con resto del Paese.
La Toscana, è bene ricordarlo, è la regione dell’eccellenza alimentare con 26 prodotti Dop e Igp e 463 specialità alimentari riconosciute, un primato nazionale, che garantiscono una diversificazione alimentare di altissima qualità.
“Queste specialità regionali sono il risultato del lavoro di intere generazioni di agricoltori impegnati a difendere nel tempo la biodiversità sul territorio e le tradizioni alimentari – dice Tulio Marcelli, Presidente Coldiretti Toscana – si tratta di un bene comune per l’intera collettività e di un patrimonio anche culturale che l’Italia può oggi offrire con orgoglio a tutti e che rappresenta un valore aggiunto contro la crisi”.
Il primato della dieta mediterranea negli anni scorsi è stato messo a rischio dal cambiamento delle abitudini alimentari come dimostra la presenza di 27 milioni di italiani obesi (quasi sei milioni) o in sovrappeso (21 milioni), poco meno del 60% del totale. Nel 2015 si è avuta però la svolta, con il ritorno sulle tavole con un aumento degli acquisti che va dal +5% per il pesce al +19% per l’olio di oliva ma cresce anche la spesa per la frutta (+5%), per gli ortaggi freschi (+3%) e per la pasta secca (+1%). Una storica inversione di tendenza che ha fatto registrare un boom nel 2016 con i consumi di frutta e verdura che hanno raggiunto il massimo dell’ultimo quadriennio per effetto di un aumento annuale medio di 3 chili di frutta e verdura per persona. Il risultato è che quest’anno il consumo procapite di frutta e verdura sfiorerà i 320 chili a testa.
Per il Direttore Coldiretti Toscana, Antonio De Concilio, “la dieta mediterranea può essere uno strumento molto potente per l’agroalimentare dei nostri territori perché salubrità e freschezza trovano risposte straordinarie in filiera corta e rintracciabilità. Il nostro obiettivo – spiega – è quello di ristrutturare ed edificare filiere che siano in grado di garantire ai consumatori la qualità del vero “made in” a prezzo giusto che sia tale anche per i produttori, protagonisti di una dieta simbolo del nostro agroalimentare nel mondo”.