Estendere la superficie dei boschi in Emilia-Romagna, realizzare interventi di forestazione e promuovere l’arboricoltura da legno. Per realizzare questi obiettivi, la Regione mette a disposizione oltre 10 milioni di euro. Si tratta delle risorse del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 che finanziano tre diversi bandi, rivolti ai proprietari di terreni pubblici o privati e ai loro consorzi.
Il tutto considerando che le aree boschive contribuiscono a ridurre l’anidride carbonica, riducono le emissioni di gas serra, ma possono essere anche un’importante fonte di reddito per le aziende agricole.
I contributi possono arrivare ad a un massimo di 7.500 euro per ettaro per i boschi permanenti, 7mila euro per l’arboricoltura con specie autoctone e possono variare da 1.600 a 3.200 euro, sempre per ettaro, nel caso della pioppicoltura. In determinati casi, a copertura del mancato reddito agricolo, sono previsti anche contributi per ettaro, che vanno da un minimo di 150 a un massimo di 500 euro.
In Emilia-Romagna la superficie boschiva è cresciuta del 20% negli ultimi trent’anni e oggi copre 611 mila ettari, quasi un terzo dell’intero territorio: numeri che la collocano tra le regioni con il più alto indice di boscosità in Italia. Il 30% dei boschi si trova all’interno delle aziende agricole e solo il 3% è presente nella fascia territoriale della pianura. In tutto sono 685 le aziende agricole con attività principale nel settore della selvicoltura, 1.990 quelle con attività secondaria. Oltre 5mila famiglie effettuano tagli per uso privato.
Le domande potranno essere presentate entro il 9 o 30 settembre, in base al tipo di intervento, utilizzando la piattaforma Agrea.
Tutte le informazioni sui bandi si possono trovare agli indirizzi http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/psr-2014-2020 e http://agrea.regione.emilia-romagna.it.