Firenze – Sono diciannove, in Toscana, i nuovi casi di mesotelioma registrati nei primi mesi del 2015 dal Cor, il Centro operativo regionale. A rendere noto il dato della rilevazione, alla vigilia della Giornata mondiale delle vittime dell’amianto – domani 28 aprile – è Ispo, l’Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica, che, per conto della Regione Toscana, gestisce il Cor dei tumori professionali tra cui il registro mesoteliomi toscano. Il mesotelioma è una grave patologia oncologica polmonare la cui insorgenza è strettamente correlata all’esposizione all’amianto ed è uno dei tumori professionali più monitorati.
Dal 1988, anno in cui è partita l’attività di sorveglianza epidemiologica, a oggi, sono 1652 i casi di mesotelioma registrati nella nostra regione. Tra i malati, 1292 sono uomini e 360 donne. Secondo le previsioni, il 2015 sarà l’anno più difficile. “Gli studi che abbiamo a disposizione – spiega Elisabetta Chellini, responsabile del Cor – indicano che proprio quest’anno la malattia raggiungerà il suo picco. Poi, finalmente, comincerà una curva discendente”. Il settore più colpito, in Toscana, è quello dell’edilizia, con il 10% dei casi: in passato, prima della messa al bando del materiale inquinante, moltissime strutture erano realizzate in cemento-amianto e i muratori hanno subito un’esposizione maggiore rispetto ad altre categorie.
Ma l’emergenza è ancora attualissima: ancora oggi, negli interventi di ristrutturazione su vecchi edifici, realizzati con il pericoloso materiale, il rischio di esposizione è concreto e l’attenzione, per chi lavora, deve essere altissima. Altro settore particolarmente colpito è quello tessile. Uno studio condotto da Ispo in collaborazione con la Asl pratese ha rivelato che tra i cernitori di Prato l’incidenza del mesotelioma è molto elevata. Tra il 1988 e il 2012, la malattia ha avuto tra i cernitori un’incidenza compresa tra i 74 e i 166 casi per 100mila abitanti. Le ipotesi su come sia avvenuta l’esposizione sono svariate: i lavoratori maneggiavano sacchi di iuta che avevano contenuto asbesto, e anche le divise dei militari che gli operai sfoderavano erano fatte anche di tale materiale, utilizzato per dare maggiore brillantezza ai tessuti.
Dal punto di vista geografico, l’incidenza maggiore si registra lungo la costa dove, in passato, erano concentrate aziende di ampie dimensioni nei settori della chimica, della siderurgia e della cantieristica navale. Un caso a parte è quello della Breda di Pistoia, dove tra gli addetti alla realizzazione delle locomotive e vetture ferroviarie, si sono registrati molti casi di mesotelioma. La Regione Toscana ha deliberato l’ampliamento delle attività del Cor, con la sorveglianza di tumori – come quello del polmone, della laringe e dell’ovaio – che possono essere associati all’esposizione all’amianto, ma non solo. Indicativo, in questo senso, è il tumore al polmone: nel 90% è correlato al fumo, ma il 5-7% dei casi è connesso all’amianto.