Diario di Cannes 2017: Rodin e Godard, ritratti di due grandi artisti di Francia

Cannes – Due film francesi a Cannes su altrettanti personaggi che hanno segnato non solo l’epoca in cui hanno vissuto, ma anche quelle successive, lo scultore Augusto Rodin e il regista cinematografico Jean-Luc Godard. Il primo, Rodin, è stato la punta di diamante dell ‘800 francese che è stato l’apice più fertile della cultura francese,  l’epoca che ha gettato le basi della narrativa europea e mondiale e ha visto la presenza dei grandi della pittura e la scultura. Il secondo, Jean-Luc Godard ha segnato la nascita del nuovo modo di concepire il cinema e di farlo. 

Essendo entrambi film biografici, “Le Redoutabile” di Michel Hazanavicius  e “Rodin” di Jacques Doillon si somigliano, e il loro personaggio principale viene visto attraverso lo specchio della donna con cui ha vissuto e dalla quale si è separato controvoglia.

“Le Redoutabile” di Michel Hazanavicius si basa sul libro biografico scritto da Anne Wiazemsky la donna amata da Godard con cui ha convissuto più di 20 anni, mentre Doillon presenta Rodin attraverso la relazione d’amore con la sua allieva – ispiratrice Camille Claudel.
Sia Anne Wiazemsky che Camille Claudel amano I’uomo e artista con cui convivono, ma entrambe nutrono grandi sospetti sulla loro lealtà.

Non si fidano di loro, addirittura Camille Claudel, prima di arrivare all’apice di sofferenza e scaricare Rodin lo costringe a firmare un contratto di cinque punti, primo dei quali è che Rodin la introduca in tutto l’ambiente culturale parigino non con il solo titolo di sua amante ma nella sua qualità di artista. L’ultima condizione del quel contratto è di portarla all’altare, cosa che Rodin, preso dal suo lavoro, non fa altro che rinviare.

Anne Wiazemsky invece, malgrado il suo amore per Godard, si trova costretta di lasciare il regista per liberarsi sia dalla sua gelosia, sia dalla sua totale immersione nel cinema, e ci consegna un Godard completamente inedito, rivoluzionario nel suo lavoro e nel suo pensiero cinematografico, ma conservatore e pieno di manie nei confronti della donna amata.

“Le Redoutabile “ e “ Rodin “ tracciano due epoche: 1880 e 1968. Due modi di vedere e vivere la cultura e la società e due rivoluzioni. Ma i due film viaggiano all’opposto l’uno dall’altro. Michel Hazanavicius si è fermato sull’aspetto esteriore e comportamentale di Jean Luc Godard, mentre il suo connazionale Jacques Diollon si è addentrato nel personaggio di Rodin.

Hazanavicius, che ha vinto l’Oscar con ” The Artist “, non riesce in quest’ultima opera a ripetere l’originalità del suo primo film, mentre Diollon ha realizzato un’opera perfetta con un linguaggio classico e con un’alta economia d movimento di cinepresa. I due film però, con tutte le differenze, ci offrono due grandi attori che potrebbero competere per il premio di migliore interpretazione maschile. Interpretando Jean-Luc Godard, l’attore francese Louis Garrel, riesce a dare il meglio di sé. La sua è la migliore recitazione fino ad ora. e Vincent Lindon, che ha già vinto la Palma d’Oro per la migliore interpretazione due anni fa con (La loi du marché), regia di Stephane Brize. 
Ma sarà molto improbabile che entrami i film abbiano possibilità di finire sul taccuino del presidente dell Giuria internazionale Pedro Almodovar.

Erfan Rashid

Journalist

 

foto:  “Le Redoutabile” di Michel Hazanavicius

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