Di porte girevoli ed interventi svenevoli. Federica Franceschini si invirilisce e sbotta con Marco Eboli: “Che palle”

Leggo sulla Gazzetta di dalla penna di Marco Eboli che la sottoscritta occuperebbe il ruolo di Dirigente presso il Comune di Albinea grazie alle solite porte girevoli della sinistra.
Mi si perdoni l’espressione non proprio consona a una signora, ma “CHE PALLE!”

La Franceschini con la cagnetta Nera…

Sarebbe anche ora di smetterla con la semplificazione, la sterile buttata nel mucchio, il qualunquismo finalizzato alla mera polemica politica. Vogliamo stare nel merito?
Allora vi dico, in primis, che ciò che ho realizzato nel mio percorso lavorativo non ha nulla a che fare con la politica. Ho fatto la commessa, la libraia, la guida e poi, dopo aver tentato 3 concorsi pubblici (da laureata in Conservazione dei beni culturali) ho raggiunto l’obbiettivo desiderato, con mia grande soddisfazione, di entrare in un Ente Pubblico, nella consapevolezza di avere l’onore di servire la res publica, cosa che ho interpretato sempre con la massima serietà, impegno e spirito di servizio. Ho servito la Provincia e la Fondazione Palazzo Magnani con grande abnegazione e serietà e solo il rispetto che ho per il servizio pubblico mi ha portato a lavorare 10/12 ore al giorno a poco più di 1.200 euro al mese. Le mie dichiarazioni dei redditi sono pubbliche.
Per ironia della sorte i Presidenti, Assessori o Dirigenti con cui ho lavorato negli anni, hanno sempre avuto dentro al PD posizioni politiche distanti dalle mie, che spesso ci hanno visti rappresentare sensibilità diverse in occasione di congressi e competizioni elettorali locali e nazionali. Per quanto mi riguarda si chiama coerenza, e la mia coerenza, caro Marco, non è in vendita. Ho fatto politica sempre con questo spirito, io. Quindi nessuna porta lavorativa per me si è aperta grazie alle logiche di corrente che hanno nuociuto e continuano ad avvelenare, ahimè, il mio partito, come del resto i partiti di altri schieramenti. Mi pare, infatti, che di porte girevoli ve ne siano state sempre tante, piuttosto, all’interno della compagine politica dell’amico Eboli, che negli ultimi 10 anni ha visto esprimere sempre e solo le solite due/tre facce, pronte a spartirsi a rotazione gli scarsi scranni a disposizione.
Ora, dopo aver superato un concorso con tre colloqui selettivi, ho preso servizio presso il Comune di Albinea. E pensa un po’, ho avuto l’informazione di questa selezione dal funzionario uscente della Biblioteca che, conoscendomi professionalmente – pur appartenendo a sensibilità politica ben distante dalla mia – mi ha suggerito l’opportunità. A Palazzo Magnani ho lasciato il cuore, ex colleghi che adoro, ma quando arrivi alla mezza età rimettersi in gioco è salutare e con il massimo spirito di servizio affronterò questo nuovo incarico cercando di fare meglio possibile.
E chiudo, per chi avrà avuto voglia di leggere fin qui, con una riflessione personale sulla politica e il mio partito. Grazie Marco che me ne hai dato l’opportunità, perché dipingendomi come una raccomandata non sai quanto sia distante dalla realtà questa tua affermazione.

Eboli intanto ci beve su dal suo ritiro in Val Badia

Il mio impegno politico, partito nel 2009 (da volontaria a consigliera), è sempre stato molto poco legato a tatticismi e correnti e tanto invece ai valori di sinistra e progressisti che ho difeso in ogni momento.
Ho avuto l’opportunità di far parte di organismi di partito, locali, regionali, ora nazionali – l’unico incarico amministrativo che ho avuto è stato dal 2014 al 2019 come Consigliere comunale – e penso di aver imparato tanto. La cosa più importante che ho imparato – utilissima è stata l’ultima campagna elettorale regionale – è quella di sapere oramai riconoscere il valore che ogni politico esprime innanzitutto come persona. La politica, il potere, i soldi, amplificano. Se sei una brava persona, con solidi valori, sarai una bravissima persona con la possibilità di incidere sul futuro di una comunità; se sotto sotto sei un’opportunista calcolatore, diventerai un discutibile funambolo pronto ad abdicare ai tuoi valori e al rispetto di chiunque, per interesse.
Ci sono tante persone che ahimè appartengono a quest’ultima categoria. Persone che mi hanno profondamente delusa, anche e soprattutto dentro al mio partito (che non sanno cos’è la riconoscenza e la lealtà) e che hanno dato il loro prezioso contribuito alla morte cerebrale dei partiti e alla loro progressiva trasformazione in meri gruppi di potere.
Non faccio parte di questi gruppi, ben fieramente, caro Marco. Continuo a fare politica per il piacere di poter dire apertamente queste cose, nella speranza che il mio disco rotto possa servire, nel suo piccolo, a smuovere prima o poi un sistema e a innescare un cambiamento che in tanti aspettano (a partire da quei milioni di italiani che non vanno più a votare)

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