Si attende ora che si pronunci la Corte Costituzionale sul ricorso alle norme contenute nel decreto "Salvaitalia" presentato dalla Regione. Ad un mese dall’inizio della mobilitazione per dire no alla deregulation attuata dal decreto Monti, alla Confesercenti di Firenze si tirano le somme. «Abbiamo fatto tutto quel che potevamo per contestare nel merito alcuni provvedimenti di deregolamentazione contenuti nel cosiddetto "Decreto Salvaitalia" e per proporre soluzioni diverse. Ci siamo fatti sentire, ora restiamo in attesa che si pronunci la Corte costituzionale e speriamo che la politica si muova nella direzione giusta». Così il presidente Nicola Gronchi, all’iniziativa di ieri sera, presso la sede dell’associazione di Piazza Pier Vettori, per chiudere ufficialmente la campagna “Deregulation? No, Grazie!” e fare un bilancio di quanto fatto. Confesercenti contesta, in particolare, le norme sulla liberalizzazione degli orari «che se non modificate – ha ribadito Gronchi – potrebbero produrre, da qui ad alcuni mesi, pesanti conseguenze sulla struttura distributiva del nostro paese». Oltre 20mila volantini e locandine distribuite alle imprese commerciali, turistiche e di servizio della Provincia di Firenze per sensibilizzare il consumatore sulle problematiche della deregulation. Ben 7 assemblee svolte sul territorio (Empoli, Castelfiorentino, Fucecchio, Firenze, Grassina, Borgo San Lorenzo) con la partecipazione di decine di amministratori locali e di oltre 1000 imprenditori del settore. Molteplici incontri con la stampa e partecipazione a trasmissioni televisive e radiofoniche per promuovere il dibattito sulla questione. Questi i numeri della mobilitazione iniziata alcune settimane fa. «Noi crediamo che la deregulation non si traduca in crescita economica – ha spiegato l'assessore regionale alle Attività Produttive Cristina Scaletti – Abbiamo impugnato il Decreto Monti perché ci impedisce, di fatto, di governare il nostro territorio e mette in serio pericolo quello che viene comunemente definito "il modello toscano". Se il nostro modello distributivo si omologa a quello della Grande Distribuzione esistente nel Nord Europa perdiamo gran parte della nostra identità e del nostro appeal». « Negli ultimi anni la grande distribuzione, nel nostro territorio, è cresciuta di oltre il 30% , ma questo non ha modificato la nostra rete distributiva – ha aggiunto il vice sindaco Dario Nardella – Il compito della politica è quello di mettere in condizione la piccola impresa commerciale di competere con la Grande Distribuzione Organizzata. Diamo alla categoria gli strumenti per vincere la sfida. Partiamo dalla valorizzazione dei Centri Commerciali Naturali. A Firenze se ne contano 25, circa 1/3 di quelli esistenti a livello regionale. Quindi no alla deregulation e si a poche e chiare regole che consentano ai comuni di governare la materia». Alla serata hanno partecipato, tra gli altri, i Sindaci di Sesto Fiorentino, Gianni Gianassi, e di Castelfiorentino, Giovanni Occhipinti, il Direttore Regionale di Confesercenti Massimo Biagioni e il Direttore provinciale Alberto Marini.
10 Febbraio 2012
Commercio, “Deregulation? No,grazie!”. Bilancio della mobilitazione
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