“Quando vivrò di quello che ho pensato ieri, comincerò ad avere paura di chi mi copia”: la Magnani Rocca si accende dei colori dello Splendore Geometrico e Meccanico.
In continuità con i percorsi di studio delle iniziative precedenti, la Fondazione propone una antologia di Fortunato Depero, futurista dinamico e poliedrico, innovatore e instancabile contestatore.
Depero (1892-1960) è stato infatti, alla pari di Marinetti, Boccioni, Balla e Carrà, tra coloro che hanno rovesciato il linguaggio nei primi decenni del Novecento, ridicolizzato e condannato la cultura tradizionale e accademica, obsoleta e passiva. Le opere dell’artista hanno attraversato le più svariate discipline: teatro, pittura, scultura, design, ed è proprio il carattere sperimentatore ad emergere, perché Depero ha saputo portare vero impulso innovativo in ogni campo, applicando il principio futurista di aggressione e penetrazione di ogni aspetto quotidiano per “rendere e magnificare la vita odierna”. Ha modificato l’immagine della pubblicità, ideato una nuova estetica dell’arredamento, disegnato scenografie e costumi, trasformato l’artigianato attraverso la produzione di coloratissimi arazzi, infine rinnovato la tipografia e la grafica.
La mostra analizza nelle ultime stanze il periodo americano di Depero, trasferitosi a New York nel 1928: insegne pubblicitarie, scenografie plastiche mobili. La sezione conclusiva del percorso si concentra su Rovereto e la sua Casa d’Arte Fortunato Depero, alla quale l’artista lavorò gli ultimi anni della sua vita e che aprì pochi mesi prima della sua morte, che avvenne il 29 novembre 1960.
La selezione dei lavori contribuisce a delineare il profilo di un autore dalle molteplici sfaccettature. Fortunato Depero, come un mago, grazie ad una creatività inesauribile, ha saputo dare “scheletro e carne all’invisibile, all’impalpabile, all’imponderabile, all’impercettibile” (Manifesto Ricostruzione Futurista dell’Universo, G.Balla, F.Depero).
Anna Vittoria Zuliani
Depero il Mago
18 marzo – 2 luglio 2017
A cura di Nicoletta Boschiero e Stefano Roffi
Fondazione Magnani Rocca
Mamiano di Travesetolo (PR)