E’ finito in manette sabato sera, arrestato dai suoi stessi colleghi, il maresciallo Emanuele Tagliaferri, 42 anni, originario della Toscana e in servizio da metà anni duemila al comando Provinciale dei Carabinieri di Corso Cairoli.
Il carabiniere è accusato di millantato credito ed è al centro di una delicatissima inchiesta condotta personalmente dal procuratore capo Giorgio Grandinetti. Il sottufficiale era da tempo nel mirino dei colleghi, i quali, in seguito ad un lungo pedinamento, lo avrebbero sorpreso mentre riscuoteva denaro da un uomo, la cui identità non è nota.
Nella vicenda sarebbe coinvolto anche un sostituto procuratore ma come parte lesa. Il carabiniere avrebbe millantato un’amicizia col magistrato per convincere un anziano commerciante, che aveva problemi con la giustizia, a cedergli denaro in cambio di favori.
L’inchiesta, nelle mani della procura di Reggio Emilia, non è escluso venga traferita ad Ancona, procura competente per le vicende giudiziarie riguardanti i magistrati reggiani. Tagliaferri ha incontrato questa mattina il suo avvocato, prma di essere ascoltato dal Gip Ghini per la convalida del fermo.