Una strana coincidenza agita i piani alti di Iren Ambiente: una delle segretarie dello staff dell’ex sindaco Graziano Delrio, da lui fortemente voluta una volta eletto primo cittadino, è stata assunta in settembre con un contratto a tempo indeterminato nella segreteria di direzione di Iren Ambiente: lei si chiama Nadia Ovi, il suo contratto in municipio di carattere fiduciario è scaduto a fine estate.
Da sempre nella segreteria dei partiti i cui nomi (più che uomini) si sono alternati nella sede di via Ariosto a Reggio (dalla Dc al Partito Popolare), Nadia Ovi si ritrovò in comune, tra le fidatissime del neo-sindaco Delrio, in pratica dicevamo subito dopo la sua elezione. La Ovi fu già oggetto di una interpellanza a firma dell’allora capogruppo leghista Gabriele Fossa che chiedeva chiarimenti sulla sua assunzione a tempo determinato in qualità di “Istruttore amministrativo” con una delibera di giunta del 3 febbraio 2005. Fossa lamentava il fatto che, oltre alla retribuzione tabellare, le fosse stata attribuita una gratifica “ad personam” e soprattutto il fatto che non avesse i requisiti professionali per ricoprire quel ruolo. Interpellanza o no, la segretaria restò al proprio posto fino alla scadenza del contratto e, una volta nominato ministro e scadutole il precedente incarico, la nostra (descritta, va detto, come lavoratrice affidabile), è stata catapultata d’improvviso nella direzione di Iren. Da piazza Prampolini a via Nubi di Magellano con un biglietto di sola andata.
Nulla di illegale per carità ma interrogarsi sulle opportunità di queste “promozioni”, in un momento in cui si invoca la meritocrazia da tutte le parti, non ci sembra fuori luogo. E il clima politico si fa rovente, anche perché è assai recente la polemica che lega a doppio filo Delrio alla multiservizi. Dalle scelte gestionali, che ricadono nella qualità dei servizi erogati e nella effettiva presenza sul territorio dell’ex municipalizzata alla capacità dell’ex sindaco di piazzare suoi uomini nei nodi che contano: vedi il caso più fresco, quello dell’avvocato Ettore Rocchi nel consiglio d’amministrazione di Iren holding. Un caso che ha letteralmente spaccato in due il subpatto dei sindaci reggiani.
Brucia tutti sul tempo Francesco Fantuzzi, rappresentante dei Piccoli azionisti di Iren e sempre molto polemico, conti alla mano, durante le assemblee: “visti i tempi di massima sensibilità dell’opinione pubblica specie su questi temi, la scelta mi sembra quanto meno deprecabile. Sarebbe interessante capire quale curriculum è alla base di questa assunzione”.