Firenze – Il cellulare di Ashley Olson, la donna americana di 35 anni trovata strangolata nella sua abitazione in zona Santo Spirito, risulta staccato dal mattino di venerdì mattina, il giorno precedente al ritrovamento del cadavere della vittima. L’autopsia sul corpo di Ashley, iniziata ieri, riprenderà oggi. Intanto le indagini si stanno concentrando sugli incontri fatti dalla donna nella notte tra giovedì e venerdì scorsi all’interno del locale Montecarla di via de’ Bardi, l’ultimo posto in cui è stata vista viva. Dalle prime riscostruzioni degli inquirenti, che hanno potuto escludere da subito la rapina, emerge che sia stata la donna a fare entrare il suo assassino in casa dal momento che non risutano segni di scasso.
Il padre di Ashley Olsen, l’architetto e docente Walter Olsen, si è recato nel pomeriggio di ieri davanti alla casa dove è stata trovata la figlia. Il professor Olsen, accompagnato da alcuni agenti di polizia e da personale del consolato Usa, non è entrato in casa, che è sotto sequestro, ma è rimasto alcuni minuti in raccoglimento, in strada, davanti alla porta dell’edificio in ginocchio e la mamma Jennifer che vive negli Stati Uniti ha postato un commovente messaggio sul sui profilo Facebook. “E’ un dolore troppo grande da sopportare”. Nessuno al momento è indagato e l’alibi del fidanzato sembra aver convinto gli inquirenti.
11 gennaio 2016 Ashley, la svolta resta legata all’autopsia
11 gennaio 2016, Ashley, oggi l’autopsia