Del Re fa il pieno col popolo trasversale delle primarie

L’ex assessora riempie la platea, “non ho intenzione di lasciare il PD”

Firenze – Qualcuno voleva la prova di forza, e voilà, eccola. Oltre 1500 persone al Tuscany Hall per Cecilia Del Re, la donna ribelle e legalitaria a un tempo, la “biondina” nel migliore dei casi, il granello di sabbia che potrebbe fare deragliare la “gioiosa macchina da guerra” presentata dal Direttorio maschile del PD, dal ventilato comitato dei saggi, ecc, tutte scelte che vanno alla fin fine a sostenere la candidatura nardelliana-gianiana e un po’ a sorpresa a dire il vero, fossiana di Sara Funaro alla poltrona di primo cittadino di Firenze.

Legalitaria ribelle la Del Re, ovvero ribelle per invocare.le.primarie interne. strumento previsto dallo statuto del partito sebbene solo come ultima ratio, dopo aver sondato la possibilità concreta di avere un candidato unitario che esca dai circoli. E i circoli sono invece in fibrillazione, perché al di là dei nomi è il modo “che ancora m’offende” di scelta del candidato alla sindacatura a fare saltare sulla sedia gli iscritti e l’ampio popolo dei “laici” come si chiamano loro, ovvero l:area di riferimento, i simpatizzanti che non se la sentono di partecipare tutto l’anno ma che per le primarie sono pronti a prendere tessera e pagare obolo per avere il diritto di dire la loro. Insomma, paradossalmente per un partito a vertice Schlein, per potete “importare” il metodo Schlein, quello della parola alla gente.

In altre parole, nella sala di ieri, gli strali più pesanti nel trend della platea erano per il “triumvirato” che, almeno questa è l’impressione, “sceglie sulla testa di tutti noi”. Neppure il tema del genere vale, applausi a Del Re quando sottolinea che ci sono donne scelte da uomini e donne che sanno affermarsi in proprio contando “solo” su quello che portano sul tavolo, ovvero idee chiare, una visione coerente con i fondamenti del partito, e perché no, carisma. Del resto non è un mistero che la “biondina” riesca a stabilire sempre una certa empatia col proprio popolo, come provato dal contesto di ieri: presenti tutti i blocchi in cui si divide il PD, dalle ali più vicine alla segretaria Schlein a quelle più in aderenza con IV, un esercito per lo più femminile, fino alla presenza di Maria Rosa Di Giorgi, “un’amica” volata da poco in Italia Viva, che apre.le.porte all’immediata ipotesi che, se primarie non saranno, “la Cecilia se ne va in IV”, ipotesi bollata immediatamente come “fantasiosa” dall’interessata, che ribadisce “non me ne vado da nessuna parte, sto nel PD”.

E perché se ne dovrebbe andare? Si chiedono i suoi sostenitori, “il vero punto è affermare, con le primarie, che il metodo è cambiato e i circoli contano”. Con buona pace del risultato del referendum di pochi giorni fa, e della caustica risposta della competitor. Sara Funaro, che ha paragonato la.sfida alle primarie a un duello tipo Far West, “ma questi sono in confusione – dice un sostenitore – scambiano in Duello al Sole la competizione democratica”.

Alla fine girano cartoline indirizzate alla Segretaria in cui si chiedono le primarie e ogni firmatario deve esprimere la sua motivazione alla richiesta. Guardandosi intorno, vedendo insieme tutte le anime del PD che salutano “la” Cecilia,tornano alla mente le parole con cui Del Re saluta la platea, parafrasando Elly Schlein: lei “non l’hanno vista arrivare, mentre di me si sono accortI”….

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