Del Ghingaro torna sindaco di Viareggio

Viareggio – Ribaltata la sentenza, Giorgio Del Ghingaro torna sindaco di Viareggio. E’ stato il Consiglio di Stato a ribaltare la sentenza del Tar, che aveva posto nel nulla, dopo il ricorso del forzista Alessandro Baldini riguardo al primo turno, le elezioni. A seguito di quella sentenza, il Comune era stato commissariato, la fascia tricolore era spettata al commissario prefettizio Fabrizio Stelo. 

L’Avvocatura regionale entra nel merito della vicenda, commentando: “Il motivo sostanziale che ha originato la sentenza è stato, come scrive il Consiglio di Stato, il rispetto della volontà dell’elettore e dell’attribuzione, fin tanto che si possa, di significato alla consultazione elettorale, pertanto le regole formali contenute nella normativa e nelle istruzioni ministeriali sono strumentali e la loro violazione è significativa soltanto se dimostra una sostanziale inattendibilità del risultato finale”.

 Ed è per questo motivo sostanziale, partendo dalla regola fondamentale nella materia elettorale, che il Consiglio di Stato (sez.III), ha accolto, con la sentenza n. 4863/2016, l’appello presentato da vari consiglieri del Comune di Viareggio, con l’intervento in giudizio della Regione Toscana, contro la sentenza del TAR Toscana Sez. II n. 1159/2016, che aveva annullato i risultati dell’elezione diretta del sindaco e del consiglio comunale di Viareggio del 2015.

 Il TAR aveva motivato tale annullamento ad esito di un’istruttoria (cosiddetta “verificazione” effettuata su 11 sezioni ) che aveva evidenziato anomalie solo in due sezioni e precisamente: per la sezione 2 non corrispondenza tra il numero delle schede autenticate e la somma delle schede scrutinate e di quelle autenticate non utilizzate; per la sezione 28 non corrispondenza tra le schede scrutinate e il numero dei votanti. Anche se l’anomalia aveva riguardato solo due sezioni il TAR Toscana aveva annullato tutti i risultati elettorali.

 Secondo il Consiglio di Stato, nel caso in esame non è stata ravvisata tale inattendibilità perché l’utilizzo in altre sezioni delle schede “scomparse” dalla sezione 2 è ragionevolmente smentito dalla circostanza che in nessuna delle 11 sezioni oggetto di verificazione è comparsa alcuna scheda autenticata o bollata che riportasse timbro o firma di uno scrutatore della sezione 2 e non risulta che in alcun verbale delle 62 sezioni elettorali siano state indicate anomalie. In sostanza non vi è prova delle gravi irregolarità che il TAR aveva affermato.

 Giunge così a conclusione una vicenda che ha visto protagonista anche il presidente Enrico Rossi e l’Amministrazione regionale, il cui intervento è stato ritenuto dal Giudice ammissibile “non potendosi negare l’interesse (della Regione) a salvaguardare la continuità della collaborazione avviata dalla Regione con i rappresentanti del Comune di Viareggio democraticamente eletti”.

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