Pisa – Impazza in rete un nuovo social network che raccoglie immagini immortalate dai droni, fotografie e video che ritraggono le bellezze del nostro Paese. Tra le immagini più suggestive spicca quella di Piazza dei Miracoli, il colpo d’occhio “aereo” è coinvolgente. Pisa vista dall’alto è una meraviglia. La Pisa vissuta dal basso un po’ meno. A parte la viabilità a dir poco strampalata: “nella città della Torre cambia il senso di marcia delle strade una volta al giorno”, sentenziò una volta durante uno spettacolo un noto comico toscano.
I cambiamenti rivoluzionari della viabilità non sembrano tuttavia preoccupare i turisti stranieri che visitano la città. C’è da dire che il turista globale è oggi più fedele al proprio navigatore satellitare che ai cartelli stradali. Così capita di veder girovagare senza meta, tra le vie del centro storico, olandesi, francesi e tedeschi: alla guida dei loro camper entrano in piazza dei Cavalieri, attraversano la volta della Torre della Fame. Sono turisti sbalorditi, e non ligi al senso civico, quelli che finiscono “casualmente” con la propria vettura fino ai piedi della Torre Pendente. Di fatto i varchi che dovrebbero impedire l’ingresso sono bucati come un gruviera.
Ma il vero nodo cruciale che si intreccia con la viabilità è la sicurezza. Pisa città del sapere e non dell’industria, è di fatto una realtà di provincia con i problemi delle grandi metropoli: microcriminalità, degrado, spaccio di sostanze stupefacenti, schiamazzi notturni, risse, vandalismo e quant’altro rientra all’interno degli effetti della “movida urbana”. Piazza la Pera, le Vettovaglie, San Martino. Quartieri che nella notte si trasformano in zone rosse, con il calar del buio per i residenti incomincia un incubo ricorrente, non bastano nemmeno i fantomatici tappi per le orecchie a garantire una notte di sonno.
La Pisa meravigliosa svanisce. I portoni dei palazzi storici utilizzati come vespasiani. Liti a colpi di coltello tra le bande di spacciatori. Bottiglie di vetro frantumate in terra. Giovani ubriachi che precipitano dalle spallette. Concertisti improvvisati che si dilettano con session bonghiste, producendo suoni poco armonici e per nulla soavi. In questi anni a poco è servita per contrastare i troppi eccessi la forza pubblica. L’effetto deterrente si è dimostrato non efficace. L’approccio della linea dura non sempre paga. Il numero delle denunce aumenta ma il caos non diminuisce. Il controllo del mantenimento dell’ordine pubblico è un problema sfaccettato e diffuso internazionalmente.
I problemi di Pisa sono gli stessi di Firenze o Roma. Non basta dire “nulla funziona”, non è una risposta plausibile e inoltre esclude delle potenziali possibilità. È urgente quindi pensare un percorso di sensibilizzazione, introducendo metodi di collaborazione e interazione differenti da quelli canonici. È nelle mani degli Enti locali e delle organizzazioni del territorio che deve essere riposta la gestione delle politiche di prevenzione, c’è bisogno di decentrare il più possibile.
Serve lungimiranza e soprattutto sinergia tra i vari attori per definire campagne di prevenzione in grado di contrastare il dilagare del “disordine pubblico” e allo stesso tempo rispondere alla giustificata domanda di svago e socialità dei giovani: “Il divertimento notturno giovanile è una realtà con cui vari soggetti si trovano ad interagire, a partire dai cittadini residenti, ciascuno dal proprio punto di vista; far sì che rappresenti una risorsa sociale, culturale ed economica dovrebbe essere l’obiettivo comune a tutti, e non rappresentare un problema che crea conflitti. I possibili rischi individuali e le criticità collettive non si superano soltanto con proibizioni e divieti, ma con una gestione del divertimento notturno che individui delle priorità e che si faccia promotrice di azioni di sistema che coinvolgano tutti i soggetti interessati.”
Queste parole aprono la brochure che descrive il progetto dal titolo Notte di Qualità. Un evento basato su un modello europeo sperimentato di promozione delle politiche di prevenzione della sicurezza che arriverà a Pisa il prossimo 27 settembre. Una serata all’insegna del divertimento alternativo, intelligente: “Questo approccio riconosce nella notte una chance, non una minaccia. La Notte di Qualità è un patto civile per garantire ai residenti, alla cittadinanza tutta e ai fruitori contesti di divertimento più sicuri. Questo evento dimostrativo intende comunicare valori e messaggi attraverso la sperimentazione di alcune buone prassi.”
Nell’ultimo week end di settembre, tempo permettendo, Pisa avrà modo di sperimentare alcune buone pratiche di prevenzione senza privarsi del divertimento: somministrazione responsabile degli alcolici; attenuazione dell’inquinamento acustico; eliminazione del vetro e la distribuzione di bicchieri in plastica riciclata e riutilizzabili; una Chill Out Zone, spazio di decompressione dove trovare operatori esperti nel sostegno psicologico e sanitario per situazioni critiche, free condom, materiale informativo su malattie trasmissibili sessualmente, acqua, snack, colazioni gratuite, etilometro gratuito e anonimo; performances artistiche e teatrali sperimentali; posizionamento diservizi igienici sufficienti.
In aggiunta la musica, quella che pompa ad alti decibel nelle discoteche con brani di trance, techno, hip hop e funky. Musica rumorosa per definizione, ascoltata nelle cuffie. Ecco la nuova frontiera della silent disco, che permetterà di ballare fino alle 2 del mattino. Questo in sintesi il programma della Notte di Qualità 2014. Una iniziativa promossa da Anci Toscana e CTCA, Comune di Pisa, Società della Salute e dalle associazioni di categoria. Un evento singolo non basta a risolvere il problema sicurezza però è un buon inizio, come ci spiega l’Assessore alla Cultura del Comune di Pisa Dario Danti. “È un progetto molto importante, che tiene insieme vari aspetti: il divertimento, l’informazione sulle sostanze, il rispetto dei luoghi e delle persone, l’attenzione da parte dei servizi sociali delle situazioni a maggiore rischio. La cosiddetta “movida” vogliamo provare a prenderla di petto attraverso buone pratiche di coesistenza nel centro cittadino con un progetto che non sarà uno spot per una sera soltanto, ma che accompagnerà quelle due piazze fino a dicembre 2015. Serve una presenza non sporadica di operatori e mediatori sociali. Il Comune e la Società della Salute ci vogliono provare coinvolgendo le cooperative, gli esercenti, le categorie e, soprattutto, i residenti del centro.” Finalmente qualcuno prova a fare qualcosa, buon lavoro Dario.