Solo l’ala cattolica del Pd avrebbe potuto fare il miracolo, è così è stato. La docente universitaria Vanna Iori, un pedigree cattolico-democratico di tutto rispetto ma pressoché sconosciuta all’opinione pubblica, è rientrata dalla finestra. Dopo essere stata messa all’uscio dalla direzione provinciale del partito che, alla vigilia delle candidature per il Parlamento, le aveva preferito un’altra rosa di nomi. Ebbene Vanna Iori, trombata alle pre-Parlamentarie a furor di dirigenza, è riuscita, tomo tomo cacchio cacchio, ad entrare non si sa come (ma il perché lo si intuisce) nella lista regionale per la Camera dei Deputati. In una posizione di assoluto rispetto vista la sua mancata partecipazione alle consultazioni del popolo Pd, cioè il 28esimo. Che potrebbe anche significare per lei una poltrona in Parlamento. Incredibile, perfino davanti a chi alle Parlamentarie aveva gareggiato davvero quali Roberta Pavarini e Marco Catellani. Alla faccia dei meccanismi democratici che dovrebbero regolare un partito che fa, sicuramente a parole, della propria superiorità morale un cavallo di battaglia, Vanna Iori, sponsorizzata dal sindaco Graziano Delrio, dall’onorevole Pierluigi Castagnetti e dal segretario provinciale Pd Roberto Ferrari, è così in piena corsa. Contro di lei però si è scatenato il cinguettìo socio-virtuale della base. Che grida indignata contro questa “consacrazione dall’alto dopo l’esclusione dal basso”. D’altronde che non sarebbe finita lì si era già intuito. Castagnetti, le cui profezie spesso s’avverano, l’aveva predetto lasciando intuire che, volenti o nolenti, la Vanna in lista ci sarebbe stata. E i toni apocalittici usati dalla stessa Iori all’indomani dall’esclusione dalle Parlamentarie, assieme alle grida disperate dei suoi sostenitori, avevano fatto presagire l’esito “positivo” del suo ripescaggio. Vuoi vedere che gli ex margheritini contano ancora qualcosa in questo Pd che vara a sinistra? E che il ritorno della Iori ha da leggersi in chiave riparatoria dopo l’affossamento di Giuseppe Pagani? D’accordo, non ci sarà più Beppe ma almeno al suo posto c’è Vanna
9 Gennaio 2013
Defenestrazioni virtualiPd in rivolta: non c’è più Beppe ma almeno c’è Vanna
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