Nella giornata di ieri, 29 febbraio, a Roma si è tenuto, presso la sede del Ministero dello Sviluppo Economico, un incontro sul futuro della De Tomaso di Livorno al quale hanno partecipato l’assessore regionale alle Attività produttive, lavoro e formazione, Gianfranco Simoncini, il presidente della Provincia di Livorno, Giorgio Kutufà, l’assessore provinciale al Lavoro, Ringo Anselmi, e l’assessore al Lavoro del Comune di Livorno,Bruno Picchi. Erano presenti, oltre ai rappresentanti del Governo, le sigle sindacali ed i rappresentanti della Regione Piemonte. «Il 15 marzo – ha spiegato Simoncini al termine dell’incontro – deve essere la data conclusiva dell’iter per l’avvio delle attività per la De Tomaso. I lavoratori, e con loro il territorio, hanno bisogno di certezze. Non è più possibile andare avanti in questo modo, con un rinvio dopo l’altro. Abbiamo bisogno di aver certezza che l’investitore cinese interessato all’acquisto dell’80% della società trasferisca entro metà marzo i 60 milioni di euro necessari. Condizione essenziale affinchè possa immediatamente realizzarsi il piano industriale che prevede la salvaguardia dei posti di lavoro e degli insediamenti produttivi in Toscana e in Piemonte». L’avvocato che rappresenta l’investitore cinese interessato alla De Tomaso, ha continuato l’assessore regionale, «ci ha fatto presente che il trasferimento del capitale è praticamente cosa fatta. Prendiamo atto delle sue parole, ma ora servono gli atti conseguenti, perché i lavoratori oggi non solo non garanzie per il loro futuro e ma neanche sulla cassa integrazione, oggi sospesa. La riunione del15 marzo sarà quindi risolutiva per capire se la ricapitalizzazione della società sarà avvenuta e quindi potrà essere firmata proroga della cassa per ristrutturazione, altrimenti si dovrà prendere atto che il progetto non va avanti ed utilizzare pertanto la cassa integrazione per crisi». «È comunque importante – ha concluso – che il rappresentante del Ministero del Lavoro abbia preso impegno a procedere con celerità, subito dopo l’incontro del 15 per sbloccare la cassa o verso la proroga dell’attuale, o per crisi laddove le certezze non fossero pervenute. Ovviamente auspichiamo che il progetto possa andare avanti, e che quanto oggi ci è stato esposto possa realizzarsi quanto prima».
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