Danza: D’Agostin apre la Democrazia del Corpo 2022

Firenze – Ciò che resta è dunque la terra: è il titolo della rassegna di danza Democrazia del corpo 2022,  un ciclo di visioni intese come escursioni nel corpo e sul corpo, ideato da Virgilio Sieni.
Le performance e le ospitalità di questa edizione che si sviluppa tra ottobre e dicembre daranno luogo a un contesto di esperienze che ricercano nell’altro un’economia non separata dal corpo e dalla fatica, dove lo sguardo del pubblico partecipa ai temi fondanti dell’abitare il mondo.

La Democrazia del corpo si apre sabato 8 ottobre con Marco D’Agostin che presenta in prima assoluta Gli Anni (in replica domenica), creazione nata grazie al Bando Abitante promosso da Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e da Fondazione CR Firenze.

Marta Ciappina, danzatrice unica nel panorama italiano per itinerario artistico e peculiarità tecniche, si misura con le forme di un racconto biografico generazionale per tessere un viaggio che fa la spola tra presente e passato, in una trama di andate e ritorni che confonde storie, canzoni, ricordi.

Il titolo evoca il romanzo di Annie Ernaux: “La sua vita potrebbe essere raffigurata da due assi perpendicolari, su quello orizzontale tutto ciò che le è accaduto, ha visto, ascoltato in ogni istante, sul verticale soltanto qualche immagine, a sprofondare nella notte”.

Successivamente la giovane coreografa Stefania Tansini e il nuovissimo Collettivo Giulio e Jari, mostrano quel che di nuovo sta nascendo. Tra gli internazionali, Mette Ingvartsen ed Eszter Salomon portano in scena le questioni profonde sul dettaglio di un corpo messo sulla soglia intima del vissuto, mentre il nuovo direttore della mitica compagnia Tanztheater Wuppertal Pina Bausch, Boris Charmatz, torna con potenza a indicarci i giocosi modi di stare del sapiens. Annamaria Ajmone raccoglie ed espone i frammenti del suo gesto animistico in un brano che intende accompagnarci in luoghi cari al sapore della terra.

Michele Rizzo scava nel rito del passo ripetuto verso forme di possessione e Adi Boutrous avviluppa i corpi in gesti di vicinato che sembrano alludere alla costruzione di una città. La Compagnia Virgilio Sieni si rivolge ancora una volta al passo di danza per capire se è ancora possibile individuare strade comuni con gli altri abitanti del pianeta. Inoltre, La Democrazia del corpo è arricchita dalle ospitalità de Lo Schermo dell’arte – Festival di cinema e arte contemporanea che propone la prestigiosa presenza di Rosa Barba, e di Radio Papesse per la IV edizione di Lucia Festival – Storie audio dal mondo.

L’edizione di quest’anno – dice Sieni – cerca strade dialoganti tra artiste e artisti che operano in un mondo che chiede con forza il loro ascolto. I gruppi e le compagnie ospiti, nazionali e internazionali, portano con loro ricerche e nuovi riti, visioni e scoperte. Tali ricerche si pongono come un movimento di idee fertili che con attenzione e complessità vanno ad abitare quei vuoti abissali che la superficialità dei nostri tempi ha prodotto.

Foto: Marco D’Agostin Gli Anni, foto di Andrea Macchia

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