Danza a Cango: solitudini disperate condannate alla lontananza

Piano Solo Corpo Solo”, nell’ambito della rassegna “La democrazia del corpo”, ideata e diretta da Sieni

Firenze – Il pianista non accompagna la danzatrice e questa non segue il ritmo della musica. Eppure fra i due si crea gradualmente un rapporto, spinti da un desiderio di insieme difficile da esaudire, ma disperatamente necessario per la completezza della rispettiva espressione artistica. Due “solo” che tendono idealmente a superare la propria solitudine, e tuttavia finiscono per interagire in spazi diversi, senza incontrarsi. Sono “intricati”, “correlati”, come due particelle dello spazio quantistico che reagiscono allo stesso modo, restando lontane.

Spettacolo magnifico a Cango dove Claudia Caldarano, storica danzatrice della Compagnia di Virgilio Sieni e Simone Graziano, pianista fiorentino, che partendo dal jazz sperimenta nuove frontiere musicali hanno presentato il loro pezzo “Piano Solo Corpo Solo”, nell’ambito della rassegna “La democrazia del corpo”, ideata e diretta da Sieni.

Sulla pedana un pianoforte a coda e davanti, a una certa distanza come una sorta di prolungamento dello strumento, un parallelepipedo ugualmente nero e lucido. Qualcosa che si è staccato dal piano e che  va alla deriva. Graziano produce suoni usando oggetti dell’uso quotidiano; Caldarano supina scivola con la sua veste di seta sopra il parallelepipedo con movimenti fluidi, inarrestabili, continuamente cangianti. Quel podio è stato accuratamente incerato in modo che non vi sia alcun attrito che rallenti o blocchi la danza incessante. L’effetto è straordinario.

La variazioni del piano diventano  più complesse e più coerenti con un linguaggio ricco di contaminazioni con base jazz alla Keith Jarrett. Quelle della danza assumono espressioni polimorfiche e in certi momenti lo spettatore ha la sensazione di trovarsi di fronte alle fiamme di un fuoco acceso sopra la piattaforma nera grazie alle diverse inflessioni rosso-ruggine del costume della performer. La danza contemporanea e la musica contemporanea arrivano al punto più alto del loro linguaggio artistico.

Il concetto che muove “Piano Solo Corpo Solo” entra nel profondo del sentire di una società in cambiamento colpita da eventi materiali e morali che spingono all’isolamento e al rifiuto. Ne risulta un senso di frustrazione e di assenza che non ha soluzione.

Imperdibile. Anche oggi 7 dicembre alle 20 a Cango.

Foto: Claudia Caldarano, Piano solo corpo solo (ph. Luna Loiero-Antonio Pittelli)

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