Firenze – La Commedia dantesca può spesso risultare una lettura faticosa per noi “moderni”. Per questo la LEF (Libreria Editrice Fiorentina) ha creduto ed investito su di un interessante progetto portato avanti con fatica e serietà da Nino Giordano e Fabrizio Maestrini. Si tratta di una nuova edizione del capolavoro dantesco che consta, al momento, dei due volumi dell’Inferno e del Purgatorio.
Giordano e Maestrini propongono una versione in italiano moderno della Commedia che affianca il testo originale con l’intento di rendere più fruibile al lettore la Commedia dantesca. Non si tratta, però, di una versione piatta e divulgativa, ma di una vera e propria riscrizione del capolavoro di Dante. Una versione in italiano moderno che, piuttosto che per le scuole, è pensata per lettori già esperti del viaggio del poeta fiorentino per i tre regni ultraterreni. Una versione colta, insomma, che rispetta la littera dantesca ed allo stesso tempo si propone di rendere chiaro un testo spesso oscuro per la lontananza dai nostri usi linguistici e, alle volte, anche dal nostro modo di pensare.
E’ in cantiere , ci ha spiegato Giordano, anche il terzo volume della silloge dantesca. L’idea è quella di raccogliere in un cofanetto la versione in italiano moderno della Commedia. E c’è da scommettere che si tratterà di un confanetto elegante se, come per i primi due volumi, la casa editrice di via de’ Pucci manterrà una tiratura così curata.
A dare spazio a questo interessante esperimento culturale tutto fiorentino, anche il Consiglio regionale della Toscana, che propone una presentazione dei volumi dell’Inferno e del Purgatorio per giovedì 5 marzo. Alle 16.30 presso la Sala delle Feste di Palazzo Bastogi (via Cavour n. 18) interverranno gli autori dei volumi, Marco Carraresi (consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale della Toscana), Gianni Conti (direttore della rivista culturale Il Governo delle Idee), Antonia Ida Fontana (direttore della “Società Dante Alighieri” di Firenze), Lazzaro Rino Caputo (ordinario di Letteratura italiana presso l’Università di Roma Tor Vergata) e Giuseppe Ledda (associato del Dipartimento di Filologia classica dell’Università di Bologna).