Firenze – Le domande più utili sono quelle più semplici? Pare di si, anche se non è proprio di semplicità e scioltezza che si possa parlare in merito alle risposte, più che mai in sede ufficiale. È una cappa di brina, quella scesa oggi in Consiglio Comunale a raffreddare il resoconto dell’assessore Giorgetti sugli stanziamenti per i danni della super grandinata del 19 settembre. La delibera di somma urgenza per gli interventi da realizzare su 14 strutture – elencate dall’assessore con ragionieristico piglio – per un totale di 890.000 euro ha portato a casa, sì, il voto plebiscitario della (sola) maggioranza, ma soltanto dopo un faticoso gioco di finte attorno “alla semplicità più utile”, la domanda-putiferio sollevata dal consigliere FI Marco Stella in merito all’esistenza di un’assicurazione per i danni da mal tempo. L’assicurazione c’è o non c’è? Forse c’è, ma non è detto. Certo, invece, è che a domanda secca Giorgetti è parso un cerbiatto davanti ai fari di un suv. Pur avventurandosi in persuasive argomentazioni su come funzioni l’eventuale meccanismo risarcitorio, l’assessore – colto di sorpresa – non è riuscito a schivare l’italica trappola dello scaricabarile, quel “non è di mia competenza” che dalle Alpi ai Monti Erei precede le prime fonazioni in età dello sviluppo. “A prescindere dal fatto che un’assicurazione ci sia o non ci sia – ha risposto l’assessore – prima vanno fatte le riparazioni. Le assicurazioni sono di pertinenza di altri uffici, non posso dire cose che non so. Se c’è una copertura assicurativa, gli uffici proposti se ne occuperanno”.
Apriti cielo, e mentre un costernato Torselli inchiodava al muro del gravissimo quell’«a prescindere da», Stella rilanciava: “l’assicurazione c’è o no?”, accompagnato nel mantra da Trombi e (più o meno) ala destra tutta, mentre copiosi arrivavano i soccorsi a Giorgetti dall’ala opposta, che con medesimo ritmo liturgico ripeteva che “prima si fanno le riparazioni poi si chiedono i rimborsi” e che solo dopo “gli uffici si attiveranno per la copertura assicurativa”. Domanda: a bilancio approvato (pre-tromba d’aria) dove si prendono gli 890.000 euro per risanare palazzi e chiese varie? Il Comune attingerà dal fondo stanziato per la realizzazione degli accessi della scuola Dino Compagni, in ponte per quest’anno, ma la cosa non riesce ad andar giù. “Come funziona un’assicurazione lo sappiamo tutti – ha incalzato Torselli – ma noi oggi diciamo ai cittadini che prendiamo i soldi impegnati per la Dino Compagni e che rimandiamo di un anno gli interventi per far fronte ai danni del 19 settembre. Ai cittadini va bene aspettare i lavori alla scuola, ma non possiamo dire «a prescindere dal fatto che si abbia un’assicurazione o no», perché questo cambia tutto. Sono soldi che in qualche modo recupereremo o no? Se si, bene. Altrimenti dobbiamo dire anche che gli accessi non si realizzeranno perché Palazzo Vecchio non è coperto per danni da mal tempo. Oltre al danno ci sarebbe, davvero, anche la beffa”.
Un annaspante Giorgetti ci prova un’ultima volta. “Gli interventi di urgenza sono separati dall’aspetto assicurativo. Non avere l’assicurazione non esime da fare l’intervento”. Si, ma l’assicurazione c’è o no? “È strano che la giunta non lo sappia”, chiosa la consigliera Xekalos. “Non pensavo di sollevare questo polverone – ha ribadito Stella. La domanda mi sembrava semplice. Giorgetti è assessore da giugno. L’evento è del 19 settembre, la delibera è del 2 ottobre. Oggi è il 13 ottobre; rimango allibito che non ci si sia assicurati, insieme agli uffici, se ci sia o meno una polizza”. Il voto è infine giunto come un gong all’ultimo round.
Polizza o meno, è quindi ormai certo lo stanziamento della somma, che verrà così spalmata: € 75.000 per il Palagio di Parte Guelfa, € 45.000 per Palazzo Gerini, € 81.000 per il Complesso di San Salvatore al Monte e altrettanti per quello di Santo Spirito, € 19.000 per l’Osservatorio Ximeniano e per il Complesso di Santa Maria Novella e Museo, le super somme di € 181.000 per la scuola Don Milani e di € 108.000 per il Complesso Santa Maria del Carmine, € 77.000 per la Basilica della Santissima Annunziata, € 34.000 per il Cimitero del Pino, € 28.000 per la Chiesa di San Giovannino agli Scolopi e € 54.000 per il Teatro della Pergola. Infine Palazzo Vecchio con € 58.000 e altri € 29.000 per l’immobile di competenza della fabbrica di Palazzo Vecchio. Poco più di € 100.000, poi, verranno destinati alle aree verdi colpite. Ma l’assicurazione.. c’è?