Firenze – La liquidazione avverrà, a scelta del cittadino, in contanti o con bonifico bancario: oggetto, la somma di 100 euro di “ristoro” per le spese legali che la Regione offre agli obbligazionisti subordinati toscani danneggiati dalla crisi bancarie della Banca popolare dell’Etruria e del Lazio, della Banca delle Marche, della Cassa di Risparmio di Ferrara e della Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti. Una procedura semplice che ha avuto subito successo, tant’è vero che ne hanno usufruito in 3.208, e che non è dovuta al caso: la somma infatti corrisponde al costo medio che si è dovuto sobbarcare chiunque si è rivolto ad un’associazione di consumatori per cercare tutela nel chiedere un risarcimento, tra iscrizione, spese di apertura della pratica ed altri oneri.
Tutti gli obbligazionisti toscani che si sono sentiti truffati hanno usufruito dell’aiuto: il ristoro è stato infatti garantito indistintamente tanto a chi si è fatto assistere da un’associazione di consumatori, iscritta o meno nell’elenco regionale, quanto a chi si è rivolto ad un professionista o ad un’altra organizzazione o a chi ha agito in proprio. Dei 100 euro hanno usufruito anche agli obbligazionisti che hanno avuto accesso al fondo di solidarietà con erogazione diretta, che hanno fatto ricorso alla procedura arbitrale o che hanno adito le vie legali. E alla fine tutti hanno recuperato l’80 per cento del valore delle obbligazioni subordinate contratte.
La procedura di assistenza decisa l’anno scorso dalla giunta regionale sta per concludersi. Le risorse all’inizio messe a disposizione erano pari a 200 mila euro. Ma con due successivi provvedimenti la Regione, al crescere delle richieste, ha deciso poi di aumentarle, portando il fondo a 340 mila. In questo modo tutti coloro che l’hanno chiesto si sono visti assegnare i cento euro.
“Siamo soddisfatti del buon esito ottenuto dall’iniziativa – commenta la vice presidente Monica Barni – la procedura messa in piedi ha funzionato bene anche grazie alla preziosa opera delle associazioni dei consumatori, presidio indispensabile per l’assistenza ai cittadini sul territorio, e si è conclusa nei tempi previsti nonostante il maggior numero di persone che hanno richiesto il ristoro. E’ una scelta significativa nella direzione di sostenere le spese di coloro che già avevano perso i loro risparmi per una parte o per intero e che per riottenere quanto perduto hanno dovuto far fronte ad ulteriori spese”.